Sostenere e rendere riconoscibile i prodotti della pesca sarda per dare ai consumatori la possibilità di scegliere prodotti locali e per aprire nuovi mercati fuori dall'isola per alcuni prodotti della pesca e dell'acquacoltura sarda. Questi gli obiettivi del progetto "Pescato di qualità" realizzato a livello regionale dalla Camera di Commercio di Oristano su richiesta delle organizzazioni di categoria del comparto Pesca e con fondi comunitari messi a disposizione dalla Regione.
I risultati del progetto sono stati presentati nel corso di un evento finale che si è svolto nella sede del Centro marino internazionale a Torregrande alla presenza dell'assessore regionale all'Agricoltura Elisabetta Falchi. Muggine, bottarga, polpo, spigola e orata di allevamento, aragosta rossa e vongola verace. Questi i prodotti sui quali si è lavorato con l'obiettivo di arrivare a una certificazione che assieme alla "sardità" ne garantisca anche la "qualità".
Tre le azioni del progetto, una campagna di educazione alimentare che ha coinvolto quasi 900 alunni di dieci scuole elementari e medie di tutta la Sardegna, un percorso di formazione sui metodi di garanzia della qualità applicabili alle specie e alle produzioni ittiche incluse nel progetto indirizzato non solo ai pescatori ma anche agli operatori del commercio e della ristorazione per un totale di 164 partecipanti in rappresentanza di 47 aziende e infine una attività di supporto alla certificazione che ha coinvolto 64 aziende. Ora Regione e operatori del settore puntano ad accelerare i tempi per arrivare appunto alla certificazione di qualità.
La Regione, ha spiegato l'assessore Falchi, ha già approvato una legge che prevede la istituzione di un marchio di "Qualità garantita dalla Regione Sardegna" per tutto il settore agroalimentare (in particolare per meloni, angurie, pomodori e carni suine) che potrebbe andare bene anche per i prodotti ittici individuati dal progetto Pescato di Qualità, ma andrebbe bene anche un marchio specifico per il settore pesca.