Altri due sindacati, Usb e Fistel-Cisl, proclamano lo stato di agitazione per la situazione del Teatro Lirico di Cagliari. Si allarga così il fronte degli scontenti: anche le due sigle se la prendono con la soprintendente Angela Spocci. Tutto questo alla vigilia del Consiglio di indirizzo di domani che dovrebbe dare risposte certe sul futuro della struttura di via Sant'Alenixedda.
"Non bisogna pensare – sostengono Fistel e Usb – che proporre al Ministero la revoca del Sovrintendente possa essere un problema. Sarebbe invece dimostrazione di interesse reale nei confronti del Teatro. Il Ministro Franceschini conosce benissimo la grave inadeguatezza delle governance che investe tutte le Fondazioni Liriche denunciata più volte dalle segreterie nazionali di categoria. Solo un'azione pronta e veloce – continuano i sindacati – può aiutare il Teatro Lirico a riprendere la propria normalità abbandonando l'idea che il Sovrintendente sia un organizzatore di spettacoli. Per le stagioni liriche basta un bravo direttore artistico e si lasci al sovrintendente, come vuole la legge, la gestione delle strategie aziendali e del rispetto del principio della veridicità di bilancio. Esisterà in Europa una figura di questo tipo? Noi pensiamo di sì. E il Lirico la merita".
Grande è l'attesa per domani. Nel ribadire "che le azioni intraprese sino ad oggi dalla Sovrintendente del Lirico di Cagliari sono già sufficienti per scindere il contratto", Fistel-Cisl e Usb comunicano che "se lunedì 20 non verrà presa una decisione radicale, in accordo con i lavoratori si ricorrerà a tutte le forme di lotta necessarie alla salvaguardia del Teatro, nel contempo dichiarano lo stato di agitazione".