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Allarmati per un possibile nulla osta da parte della Giunta regionale al progetto per il nuovo inceneritore di Tossilo, che sarà all'ordine del giorno della seduta di domani, il Comitato di cittadini "Non bruciamoci il futuro di Macomer" organizza per sabato 28, a partire dalle 11, un sit-in di protesta presso l'impianto.
Nel mirino "l'arroganza e la protervia con cui il presidente Pigliaru e la sua Giunta si stanno accingendo ad un ulteriore stupro del territorio sardo, sordi ai richiami dei cittadini e della stessa maggioranza in Consiglio regionale".
Sull'inceneritore, infatti, il centrosinistra si è spaccato e diversi alleati chiedono di approvare il Piano dei rifiuti prima di dare il via libera a un nuovo inceneritore.
Il Comitato va oltre: pretende dalla Giunta lo stop immediato al progetto, una delibera di approvazione della proposta di legge di moratoria dell'incenerimento già depositata da 16 consiglieri di maggioranza e la revisione del Piano regionale dei rifiuti, soprattutto per quanto riguarda la scelta esclusiva dell'incenerimento del rifiuto secco indifferenziato.
"L'alternativa c'è – assicura il Comitato – basta verificare la fattibilità insieme agli esperti. In ogni caso diciamo basta con i ricatti, se non dovessimo essere ascoltati andremo avanti e porteremo le nostre istanze in altre sedi".
Al sit-in di sabato aderirà anche il parlamentare nuorese di Sel Michele Piras. "Parteciperò – spiega – nella duplice veste di deputato e di libero cittadino. Da sempre mi sono battuto, nel mio territorio d'origine, per la ricerca e la realizzazione di un sistema di smaltimento che tuteli l'ambiente e la salute dei cittadini, perché credo che una alternativa alla pratica dell'incenerimento sia concretamente realizzabile. Il Marghine ha già dato tanto ed oggi andrebbe risarcito in termini ambientali, sociali ed occupazionali".