Nuova vita al sito archeologico di San Simplicio, che punta a diventare un'attrazione turistica per Olbia. Entro la primavera il gioiello della città di Olbia, nascosto per secoli sotto il lastricato, tornerà alla luce.
Sotto la basilica di San Simplicio, dove oggi sorge una piazza e un parcheggio sotterraneo, sono sepolte infatti oltre 450 tombe e decine di strutture murarie, testimonianza del passaggio delle varie civiltà antiche.
Il sito venne scoperto nel 2003, quando iniziarono i lavori per la realizzazione dell'Urban Center; sotto le ruspe vennero alla luce, a pochi metri dalla Basilica, un tesoro fatto di anfore greche, arredi funerari, una fornace per la calce e ciò che resta del luogo di culto dedicato alla dea Cerere romana.
Un sito che però vedrà la luce entro la primavera: come illustrato nel corso di una conferenza stampa, la Regione ha destinato al sito un milione e 180 mila euro ai quali si aggiungono altri 50 mila euro stanziati dal Comune.
I lavori, iniziati a ottobre si concluderanno la prossima primavera, quando la Soprintendenza per i Beni Culturali restituirà alla città un pezzo del suo passato. I dettagli del progetto sono stati illustrati dal coordinatore della soprintendenza dei beni culturali, Rubens D'Oriano, alla presenza del sindaco Gianni Giovannelli e dell'assessore ai lavori pubblici Davide Bacciu.
"Nella città antica si riflette l'intera sequenza della storia della città, passando dalla fase fenicia, a quella greca, cartaginesa, romana, sino ad arrivare alla fase alto medioevale e giudicale", ha detto D'Oriano.
Cultura Archeologia, torna alla luce l’antico sito di San Simplicio
Archeologia, torna alla luce l’antico sito di San Simplicio
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