legge-stabilit-and-agrave-pigliaru-da-renzi-and-ldquo-lavoriamo-per-rendere-la-manovra-sostenibile-and-rdquo

"Stiamo lavorando per rendere sostenibile questa manovra finanziaria. È un punto importante, altrimenti ciò che lo Stato centrale cerca di mettere a favore della crescita viene annullato dal fatto che le Regioni rischiano di dover tagliare investimenti, anch'essi destinati alla crescita o ai servizi per i cittadini". Così il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, a margine del vertice che si è tenuto questa mattina a Palazzo Chigi fra i presidenti di Regione e il premier Matteo Renzi sulla legge di stabilità.
"Se tutti vogliamo lavorare per far uscire il Paese dalla stagnazione, dobbiamo fare in modo che ci sia coerenza fra i vari livelli del governo – ha chiarito Pigliaru – Quindi questa manovra deve essere sostenibile. Ciò implica ragionare con le Regioni perché non si abbia questo pericoloso effetto di rimbalzo sulle politiche delle Regioni stesse".
"Nei prossimi giorni si discuterà nel dettaglio dei temi affrontati oggi – ha sottolineato il governatore – e ci sono importanti margini di ragionamento comune: la lotta contro gli sprechi, per esempio, riguarda le Regioni ma anche il Governo.
Lotta contro gli sprechi significa lotta per cercare i soldi da mettere a correre per sviluppo e crescita. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha dichiarato che i tagli che stiamo cercando di rendere sostenibili saranno gli ultimi con cui avranno a che fare le Regioni, perché dal 2016 non ci saranno più. Questo ci dà una prospettiva che ci piace pensare davvero credibile e affidabile".

Cappellacci. "La legge di stabilità sottrae alla nostra isola ulteriori 97 milioni. In otto mesi Renzi ha preso dal salvadanaio della Sardegna 84 milioni del Fondo Sviluppo e Coesione, 65 milioni per finanziare gli 80 euro, per poi mangiarsi 300 milioni con il patto di stabilità per il 2014". Lo denuncia Ugo Cappellacci, consigliere di Forza Italia ed ex presidente della Regione, commentando l'incontro Governo-Regioni.

"Alla luce del fatto che noi paghiamo con soldi nostri e non statali voci di spesa che rappresentano oltre la metà del bilancio regionale (tra queste Sanità e Trasporti, ndr), imporci gli stessi tagli di altre Regioni – argomenta Cappellacci – è come se un genitore pretendesse lo stesso sacrificio da un figlio che vive a casa con lui e da un altro che invece paga vitto e alloggio con soldi propri. Anzi, è come se chiedesse sacrifici al secondo per fare regali al primo: infatti il Governo, avaro con la Sardegna, è prodigo con altre aree del Paese. La legge di stabilità, per quanto conosciamo ora, prevede 40 milioni al Molise, 100 per i lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo, 40 per l'Expò di Milano, 140 per i forestali della Calabria, 110 per Roma Capitale. Insomma – ribadisce l'esponente dell'opposizione – se è giusto che tutti partecipino al risanamento del debito pubblico e se è giusto anche che la politica faccia quella cura dimagrante che la Sardegna ha cominciato quando Renzi ancora era sindaco di Firenze, è altrettanto giusto e doveroso distinguere tra Regione e Regione".