Non si è registrata alcuna riforma organica nei settori nevralgici nei quali la si attende da tempo ovvero nei quali se ne ravvisa l'opportunità come ad esempio per il finanziamento agli enti locali, per il lavoro interinale, per la contabilità regionale e per le partecipazioni regionali", lo ha detto, nella relazione sul Rendiconto generale 2013 della Regione, il referendario della Sezione di controllo della Corte dei conti Roberto Angioni, il quale ha anche ricordato che lo scorso anno sono state approvate due leggi statutarie e 41 norme regionali.
Secondo la relazione letta questa mattina nella sede di via Angius "l'intervento dell'Amministrazione è stato il più delle volte settoriale e specifico, e spesso finalizzato alla correzione o all'integrazione di atti legislativi". Presenti alla lettura della relazione anche il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e gli assessori regionali del Bilancio, Raffaele Paci, della Cultura, Claudia Firino, dell'Urbanistica, Cristiano Erriu, della Sanità, Luigi Arru, degli Affari generali, Gianmario Demuro, del Turismo, Francesco Morandi.
Le richieste della Corte? Almeno cinque. "Necessario- queste le prime due- che unitamente alle leggi regionali siano rese conoscibili le relazioni sulle tecniche di copertura delle spese. E occorre prevedere l'esatta quantificazione degli oneri, rimandando l'individuazione della copertura all'approvazione del bilancio regionale solo nei casi in cui ciò è consentito dalla normativa di contabilità". Dalla Corte dei conti qualche rilievo anche sulla gestione dei fondi comunitari e sulla spesa farmaceutica.
I fondi europei. Nell'annuale relazione – letta oggi nella sede di via Angius a Cagliari da Roberto Angioni della Sezione di controllo – si parla di "particolari criticità con insufficiente capacità di entrata e di spesa, tali da comportare il rischio della perdita dei finanziamenti e la penalizzazione delle finalità di miglioramento strutturale sottostanti alle programmazione".
I conti dal punto di vista tecnico: "Nell'esercizio 2013, a fronte di 320,4 milioni stanziati in sede previsionale, le entrate comunitarie accertate in realtà ammontano a solo 81,2 milioni – ha sottolineato la relazione – mentre i versamenti si riducono ad appena 2,1 milioni determinando residui attivi pari a 79 mln di euro". Sul fronte spesa la relazione dice che "si evidenziano inadeguate capacità di impegno (81,4 mln su 320,8 mln) e di pagamento (appena 31,9 mln di euro)". In particolare "l'analisi delle strategie di spesa è sintomatica dei limiti d'intervento finanziario che alcuni cruciali settori prevedono per effetto delle difficoltà attuative in esame. Ci si riferisce alle strategie nei settori educazione, economia, crescita reti infrastrutturali, fortemente penalizzate da evidenti lentezze operative".
La replica di Pigliaru. "Sui fondi europei non vogliamo perdere nemmeno un euro: c'e stata molta frammentazione, noi vogliamo meno 'cose' ma molto più strategiche", lo ha detto il governatore Francesco Pigliaru commentando le bacchettate della Corte dei conti sulla gestione dei fondi Ue. Ma soprattutto ha lanciato un avvertimento: "Dobbiamo accelerare sulla riforma della Regione – ha spiegato soffermandosi sulla macchina amministrativa- aumenteremo controllo e monitoraggio puntando sulla semplificazione. Analizzando la coerenza di ciò che si fa con l'obiettivo della missione. Tutto deve passare attraverso la semplificazione. Se ciò che ad esempio sta facendo un'agenzia lo può fare la Regione, è chiaro che lo farà la Regione. Un processo di enorme difficoltà, prenderà molto tempo".
Pigliaru si è soffermato anche sull'utilizzo del personale: "stiamo facendo – ha precisato – controlli anche con altre Regioni. Notiamo un elemento di rigidità nella riallocazione del personale: puntiamo a una maggiore flessibilità per far funzionare meglio la macchina".
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