I resti di decine di scheletri sono stati rinvenuti tra ieri e oggi grazie a un intervento di recupero degli archeologi della Soprintendenza di Sassari-Nuoro, nella grotta di Tueri, a due chilometri da Perdasdefogu. La notizia è stata anticipata al tg di Videolina. Si tratta di una grotta funeraria su cui gli archeologi sono intervenuti dopo una segnalazione per un problema di manomissione del sito: negli ultimi mesi infatti la grotta era stata oggetto di scavi con pale e piccozze da parte dei comuni "tombaroli" alla ricerca probabilmente di tesori da vendere al mercato clandestino. Un fatto sul quale pende anche una denuncia contro ignoti.
Per evitare l'alterazione del contenuto storico dei resti si è deciso l'intervento tra l'amministrazione comunale di Perdasdefogu e la Soprintendenza, che era già a conoscenza del valore storico del sito. Nella stessa grotta infatti negli anni '60 sono stati rinvenuti i resti di 40 scheletri che poi gli esami di laboratorio hanno datato: si trattava infatti di resti di scheletri di epoca nuragica. Anche stavolta i resti umani ritrovati saranno sottoposti alla prova del carbonio 14 e datati con precisione.
Gli archeologi fanno sapere che all'interno del sito non sono nascosti tesori ma solo resti umani in numero significativo per poter effettuare studi approfonditi relativamente agli usi e ai costumi del popolo nuragico. La grotta di Tueri si trova all'interno di un sito archeologico sopra il quale c'è l'omonimo nuraghe.