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Per il cantiere infinito sulla strada statale 131 tra Nuraminis, Sanluri e Serrenti, già ribattezzato il 'cantiere della vergogna', la Procura della Repubblica di Cagliari ha aperto un fascicolo al momento senza indagati e senza alcuna ipotesi di reato.

 L'indagine – riferisce il quotidiano L'Unione Sarda – è del procuratore Mauro Mura e fa seguito alla lettera inviata il 19 settembre scorso dal procuratore generale della Corte d'Appello, Ettore Angioni, alle Procure di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano. Il Pg, ricordando che risultano già spesi per gli appalti oltre un miliardo e 800 mila euro, sollecitava "accertamenti per verificare eventuali irregolarità e illeciti di carattere penale".

   I carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria hanno fatto visita in diverse occasioni alla sede dell'Anas in via Biase a Cagliari e hanno raccolto varia documentazione relativa a contratti d'appalto, ribassi, comunicazioni tra ente e aziende, report interni utili a ricostruire origine, sviluppo e fermata delle opere. I lavori sui tratti tra Nuraminis e Serrenti e tra Serrenti e il bivio di Villasanta erano stati appaltati nel 2010 e la gran parte sono fermi dall'anno successivo.

 Migliaia di automobilisti – la statale 131 è l'unica grande arteria che collega il nord e il sud della Sardegna, nell'isola non ci sono autostrade – sono così costretti a percorrere giornalmente 18 chilometri, in un senso e nell'altro, martoriati da transenne e restringimenti.

   E' di questi giorni la notizia dello sblocco imminente di questi cantieri annunciata dal presidente dell'Anas Piero Ciucci, ma la Regione non si fida ed è pronta a chiamare in causa il prefetto di Cagliati Alessio Giuffrida in caso di mancato accordo con la società che gestisce le strade statali: i lavori sulla 131 potrebbero quindi iniziare con i poteri straordinari della Prefettura.