La prima volta che osservò il web sullo schermo di un computer, mentre un suo collaboratore gli mostrava come sarebbe stato pubblicato il suo giornale on line, ebbe quasi paura. Smise di guardare il quotidiano sul monitor e, quasi assente, iniziò a pensare all'enorme potenziale di questo nuovo strumento di comunicazione, a come il mondo si sarebbe trasformato e si sentì quasi male per timore di essere impreparato a un simile cambiamento.
Ma Nicola "Nichi" Grauso, ex editore de L'Unione sarda, nel 1994 affrontò la sfida come un esploratore e da quell'incontro con il suo collaboratore, che portò alla pubblicazione on line del quotidiano sardo, primo giornale in Europa a sbarcare nel web, da quella intuizione nacque Video On Line, uno dei primi Internet Service Provider d'Italia. La stessa intuizione che il 12 marzo del 1989, venticinque anni fa, spinse Tim Berners-Lee, informatico inglese a proporre, con un saggio, una nuova tecnica per facilitare e migliorare le comunicazioni all'interno del Cern di Ginevra, dove lavorava, ponendo le basi teoriche della Rete che oggi compie 25 anni. Un quarto di secolo in cui il web ha raggiunto sviluppi incredibili e impensabili.
"Le potenzialità di Internet a molti erano chiare da subito – spiega Nichi Grauso raggiunto al telefono dall'ANSA mentre si trova in Africa – E' inutile oggi dire 'io lo avevo detto'.
Ricorderò sempre la chiacchierata fatta con il presidente di una importante casa discografica in cui parlammo dello sviluppo della Rete, della scomparsa dei supporti cd e teorizzammo di Google, Facebook, Ebay e di tutto quello che quella nuova tecnologia avrebbe portato. Come ricorderò sempre le 50 persone di diverse età portate a guardare il sito web del giornale.
Mentre i ventenni si annoiavano, c'erano anziani, ottantenni che avevano reazioni ataviche tra eccitazione, curiosità e paura. Proprio vedendo quelle reazioni ebbi la conferma che si trattava di una cosa rivoluzionaria".
Grauso già nel 1994 aveva compreso le potenzialità della Rete, della circolazione delle informazioni a livello globale. Il sito di Video On Line ne era la conferma. Tradotto in 26 lingue, nacque come portale simile a quelli di oggi, con collegamenti a pagine web e siti legati a diverse tematiche dall'arte, allo sport, ma anche come luogo di incontro e scambio di idee con chat e forum. Accanto al sito furono anche creati la prima web mail commerciale, un browser di navigazione e addirittura un servizio di trasferimento dati. Ma nonostante il successo ottenuto – quasi il 30 per cento degli utenti si connetteva utilizzando il provider sardo – nel 1996 a causa di problemi finanziari Video On Line fu acquista da Telecom Italia e da qui nacque poi Tin.it. "Potendo tornare indietro cambierei qualche cosa nel progetto – confessa Grauso – Di sicuro dal lavoro fatto la Sardegna ha tratto beneficio, è una delle terre a più alto tasso di informatici. Ho vissuto molte ostilità nel mio percorso in questo campo, ero visto come una persona che avrebbe determinato il cambiamento, non come chi ha la sensibilità di dire cosa potrebbe accadere. Non ero visto come un esploratore di questo nuovo mondo".
Pioniere della Rete in Italia, Grauso adesso non si sbilancia sul possibile sviluppo futuro. "Dirlo vent'anni fa aveva un senso, adesso che il fenomeno si è affermato potrei cadere nel banale, potrebbe sembrare fantascienza – sottolinea l'ex editore- Oggi bisogna immaginare cosa può accadere con lo sviluppo delle connessioni, io iniziai solo con una linea da due mega. Per l'innovazione ho pagato prezzi altissimi, adesso ho la mia età, i ventenni sono più attrezzati per dire la loro in questo mondo. Certo l'idea innovativa può sempre arrivare".
(Ansa)