Nuovo presidio a Cagliari, davanti alla sede Rai della Sardegna, per i lavoratori di Sardegna 1 Tv, impegnati in una difficile vertenza con l'azienda che ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 13 dipendenti, tra giornalisti, tecnici e amministrativi.
Nel giorno in cui è previsto il secondo incontro tra i sindacati e i legali della proprietà, nell'ambito dei 45 giorni previsti nell'iter di riduzione di personale, i lavoratori, in
sciopero da 49 giorni (era il 17 gennaio quando è iniziata l'astensione dal lavoro), insieme con gli attivisti del presidio di Viale Trento, il sindacato Css e l'associazione Viva la vita
Onlus, hanno voluto richiamare l'attenzione sulla vertenza e sullo stato di salute dell'informazione e del pluralismo dell'informazione in Sardegna.
"Nel primo incontro i sindacati hanno chiesto di avere risposte più precise sui bilanci e su come l'azienda intenda intenda fare fronte alla liquidazione dei dipendenti che vuole
licenziare visto che afferma di non avere soldi in cassa ma di vantare dei crediti – hanno spiegato i rappresentanti dei lavoratori -. Cerchiamo anche di parlare di informazione in
Sardegna, visto che il futuro di Sardegna 1 è stato anticipato, in qualche modo: farà l' emittente, cioè manderà in onda programmi ma non produrrà niente all'interno – dicono – ci
chiediamo come sia possibile per una televisione che si regge su contributi pubblici, ma allo stesso tempo non ritiene di dovere restituire qualcosa ai cittadini e al pubblico facendo
un'informazione chiara come quando è nata".
Attualmente i lavoratori attendono anche il pagamento di sei mensilità arretrate.