l-and-rsquo-isola-che-si-spopola-addio-a-30-mila-abitanti-in-5-anni

In Sardegna la popolazione nel 2013 è pari a 1.640.379 residenti, in aumento di poco meno di tremila unità rispetto al 2011, ma l'isola perde oltre 30mila residenti in cinque anni (1.671.001 nel 2008). A fare la parte del leone sono le donne (838.530), mentre gli uomini si fermano a poco più di 800mila unità; 35.610 sono gli stranieri che rimpinguano il numero dei cittadini che abitano l'Isola.

Sono alcuni dei dati contenuti in una pubblicazione dell'Ufficio Statistica della Regione che si propone come strumento di lettura del contesto socioeconomico attraverso i dati prodotti dalla statistica ufficiale, a partire da quelli provinciali, fornendo ai cittadini e agli amministratori pubblici elementi di conoscenza e comprensione della realtà isolana. I numeri della Sardegna suddivisi in cinque sezioni tematiche (Ambiente-Territorio, dati demografici, dati economici, aspetti sociali e dati ultimi censimenti Istat su Agricoltura-Industria e servizi- popolazione e abitazioni).

Secondo la ricerca la Sardegna non è quasi un paese per vecchi, forse piuttosto per adulti di mezza età. Nell'ambito della popolazione residente, infatti, la maggior parte dei sardi, maschi e femmine, ha un'età compresa tra i 40 e i 64 anni (614.642), seguono quelli con un'età tra i 15 e i 39 anni (487.649), poi gli over 65 (338.186) e quindi i giovani sino ai 14 anni (199.902).
Il tasso di natalità passa dall'8,07 del 2008 al 7,59 del 2012, mentre quello di mortalità dall'8,68 al 9,53; l'indice della popolazione in età attiva è del 67,2%, in diminuzione rispetto agli anni precedenti, l'indice di vecchiaia è pari a 169,2% e in Sardegna ci sono 5,2 anziani ogni bambino.