In tema di alluvione, a titolo informativo e senza voler giungere ad alcuna conclusione/allusione, sarebbe utile ricordare un fatto che molti probabilmente ignorano.
14 Maggio 2002: un’interrogazione parlamentare a firma dei Senatori Bonatesta, Bongiorno e Pace, tutti e tre dell’allora Alleanza Nazionale, chiede al Governo Berlusconi se sia intenzionato a testare “un serio programma per la sperimentazione delle precipitazioni” per “portare così a conclusione una iniziativa meritoria e indispensabile per l’agricoltura meridionale”.
Il 19 luglio dello stesso anno il Consiglio dei ministri approva il piano del ministero dell’Ambiente.
Il 20 luglio alla pagina 2 de l’Unione Sarda, in un articolo di Lorenzo Piras, si legge:
Il Governo bombarda le nuvole con dieci milioni di euro; pioggia artificiale da ottobre
L’annuncio dell’assessore Ladu: «In Sardegna la sperimentazione partirà dalle zone degli invasi».
In Sardegna da ottobre pioverà acqua artificiale. La decisione della Regione di procedere subito al bombardamento delle nuvole arriva dopo quella con cui ieri il Governo ha deciso di stanziare dieci milioni di euro per attuare un piano(…). In Sardegna la sperimentazione partirà fra pochi mesi: «Inizieremo a bombardare le nuvole in ottobre». L’annuncio è di Silvestro Ladu, assessore regionale ai Lavori pubblici (…). Ladu, tuttavia, mantiene un piccolo margine di incertezza: «È un tentantivo che stiamo facendo. Non siamo in condizioni di sapere quale sarà la resa. Ma basterebbe un miglioramento del 20 per cento per attenuare la crisi. Inizieremo a bombardare le nuvole nelle zone dove è necessario invasare l’acqua: mi riferisco al Gennargentu, alle montagne del sassarese e del Sulcis». Il sistema, già sperimentato in Israele, permetterà di far piovere spargendo nell’aria una polverina quasi invisibile. (…) Il piano del ministero dell’Ambiente è stato approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Il presidente della Regione Mauro Pili, non più tardi di qualche giorno fa, ha presentato in un vertice alla Protezione civile il progetto che prevede proprio il bombardamento delle nuvole per far arrivare nell’Isola un po’ di pioggia.(…)”.
La Regione Sardegna, guidata da Mauro Pili, sposa, quindi, il “Progetto Pioggia”.
Ma di cosa si tratta?
Il Corriere della Sera spiegò così il progetto:
“Ogni volta che c'è una nuvola in cielo con determinate caratteristiche (umidità, temperatura, quota), un aereo bimotore attrezzato con un semplicissimo diffusore si alza, raggiunge la base della nuvola e inizia la semina. Miliardi di granelli di "polvere" vengono catturati dai moti convettivi dell'aria che li portano in alto, nel mezzo della nuvola. Lì, la costringono a cedere una quantità maggiore di acqua di quella che avrebbe ceduto in condizioni naturali”.
In pratica, individuate le nuvole che possono produrre più acqua, viene sparso, alla loro base, un materiale chiamato ioduro d’argento, in soluzione con l’acetone. Scopo del progetto: ottenere pioggia abbondante in periodi di siccità.
E acqua fu.