Primo passo verso l'alleanza fra la coalizione di Centrosinistra e il Psd'Az, con il confronto tra i partiti dell'alleanza, guidati dalla vincitrice delle primarie Francesca Barracciu, e i Sardisti, rappresentati dal segretario Giovanni Colli. Grande assente Sel, che ieri ha celebrato il primo congresso provinciale a Cagliari.
Oggi incontri anche con il movimento La Base di Efisio Arbau e con La Sinistra di Pietro Maurandi che, però, ha posto una pregiudiziale sui Quattro Mori, mentre venerdì potrebbe esserci una riunione della coalizione per definire l'allargamento delle alleanze. Porte sbarrate, invece, ai sovranisti del Partito dei Sardi di Paolo Maninchedda e Franciscu Sedda dopo le polemiche a distanza sulla questione morale, mentre l'incontro con i Radicali è stato rinviato a mercoledì. Entro venerdì, inoltre, si dovrebbe esprimere il Pd al suo interno e quindi è probabile la convocazione di una riunione della direzione regionale in settimana.
"Sono stati incontri all'insegna della chiarezza – ha detto Barracciu – si tratta di un primo passo per verificare la volontà di lavorare insieme e la sussistenza di punti programmatici comuni per dare un contributo al cambiamento della Sardegna".
Nel frattempo il Psd'Az, che ha rimarcato di avere preso le distanze dal centrodestra da oltre un anno, ha presentato una piattaforma programmatica in 10 punti: riforma dello Statuto in chiave più autonomistica, valorizzazione della lingua e cultura sarda, fiscalità di vantaggio e zona franca, redazione del piano energetico regionale, piano per la valorizzazione dei compendi archeologici, ambientali e architettonici, lo stop alle basi e poligoni militari, la riforma dell'amministrazione regionale, mobilità interna ed esterna per uomini e merci, ripartire dalla terra con la filiera dell'agricoltura e pastorizia, il problema dell'accesso al credito.
Secondo La Base occorre ripartire dalla zona franca, dal sistema dell'università unica, dai trasporti dalla riforma dell'organizzazione regionale (la Regione legifera e i comuni attuano le politiche) e "liberare la sanità dalla politica". La Sinistra ha proposto "un nuovo modello di sviluppo fondato sulle risorse locali e Pmi, la salvaguardia e il risanamento del territorio, la valorizzazione dell'istruzione e la riforma della Regione".