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Levata di scudi in Sardegna contro la proposta di vendita di strutture lungo le spiagge da inserire con un emendamento nella legge di Stabilità. Secondo Legambiente "così si procede alla distruzione del Belpaese,  a non staremo a guardare. Per la Sardegna sarebbe un disastro". Mentre per il senatore di Sel Luciano Uras "non si potrà consentire la vendita dei beni sardi".

"Il demanio non può esser svenduto – sostiene Legambiente – ci aveva già provato l'ex ministro Tremonti con la vendita del 'diritto di superficie' per 90 anni, ora ci riprova il Pdl con l'emendamento alla legge di Stabilità. Chiediamo ai ministri Orlando e Bray di intervenire rapidamente per sventare questa assurda prospettiva che rischia di danneggiare irrimediabilmente il patrimonio paesaggistico e ambientale del Belpaese. Per La Sardegna con i suoi 250 chilometri di spiagge la proposta di privatizzazione provocherebbe un immane disastro ambientale e sarebbe anche un vero e proprio colpo per tutti i comuni costieri che invece stanno elaborando con attenzione i Piani di utilizzo dei litorali (Pul) orientati a far prevalere il bene pubblico".

   Dello stesso tenore Uras (Sel): "Non si tratta di prolungare una concessione balneare e tutelare investimenti imprenditoriali già fatti, soprattutto in una regione dove l'estate dura nove mesi. Non si intende neppure assicurare, per la durata intera della concessione, che le strutture amovibili non siano rimosse a fine stagione, consentendo di proseguire l'attività di servizio e  ristorazione per l'intero anno, evitando stress all'ambiente e alle strutture. Qui si tratta di svendere al 'peggior offerente' il patrimonio paesaggistico, identitario-ambientale, ed economico di maggior pregio. Una speculazione inaccettabile, un esproprio illegale, una rapina a danno di chi ha le coste migliori, il mezzogiorno d'Italia e la Sardegna". Il senatore ha aggiunto che "noi di Sel intanto alziamo ogni barricata sia necessaria. Per questo abbiamo presentato in senato l'emendamento per consentire al Parco della Maddalena di esercitare il diritto di prelazione ed evitare la vendita ai privati dell'isola di Budelli".