“La vertenza Meridiana Fly deve rientrare nel più ampio tavolo nazionale su Alitalia e sul trasporto aereo, ma anche la Regione deve fare la sua parte perché l'azienda possa competere sul mercato lasciando invariati i livelli occupazionali”. Lo hanno chiesto, in una conferenza stampa che ha accompagnato il presidio di questo pomeriggio davanti al Consiglio regionale, i sindacati Usb, Apm e associazione cassintegrati di Meridiana, che hanno paventato il licenziamento a maggio 2015 di circa un migliaio di dipendenti della compagnia di Olbia.
"Già oggi – denunciano le sigle – ci sono mille 350 dipendenti in cassa integrazione, a cui si aggiungono 200 della manutenzione e ulteriori 200 che a breve dovranno ricorrere agli stessi ammortizzatori sociali". Secondo Francesco Staccioli, della Usb, "si continua a vivere una situazione drammatica senza un vero piano industriale, perché – spiega – l'unica proposta dell'era Scaramella è rappresentata dalla stessa medicina che da 15 anni sta producendo dissesti nel settore aereo ovunque, ossia taglio di rotte e costi sul personale. In più c'è l'eredità di Air Italy con personale molto giovane e un contratto aziendale che costa meno e che non ha prodotto neppure un giorno di cassa integrazione (150 autorizzati su 450 dipendenti). C'è da chiedersi – aggiunge il sindacalista – se la Sardegna e l'intero Paese possano sopportare altri licenziamenti".
Sul fronte regionale, Staccioli mette l'accento sui contributi concessi alle compagnie low cost. "Anche in questo caso – sottolinea – servono regole uguali per tutti e la Regione deve rivedere la contribuzione per gli aeroporti considerato che questi vettori che non lasciano un euro nell'Isola".
Al presidio era presente anche una delegazione di lavoratori della Sogaerdyn, la società di headling dello scalo di Elmas: è stato chiesto un incontro con il governatore Cappellacci per verificare il numero degli esuberi annunciati dall'azienda, attualmente 62 per i quali è già iniziata la procedura di mobilità. E' l'effetto del disimpegno di Meridiana sui collegamenti tra Cagliari e Roma e Milano con la decisione della compagnia dell'Aga Khan di non partecipare alla gara sulla continuità territoriale Sardegna-Penisola.