"La crisi ferisce, la nurocrazia affossa, la iris Servizi assicurativi esiste e resiste".
Recita così lo striscione che Rocco Marascia, assicuratore e presidente della Iris Coop, ha esposto davanti allo stabile della ex provincia Carbonia-Iglesias dopo aver appreso che il suo progetto di integrazione lavorativa è stato bocciato per la seconda volta dalla commissione provinciale che doveva valutarne la validità.
“La provincia mi ha discriminato, farò un esposto alla magistratura” commenta amareggiato il 58enne di Carbonia.
Il progetto presentato, se approvato, avrebbe previsto l'impiego di 5 persone che, inizialmente formate con un corso di 360 ore, sarebbero state assunte con un contratto a tempo indeterminato nel settore delle assicurazioni.
Il bando “ART. 29 L.R. 20/2005 – Incentivi al Reimpiego 2012”, nato con la finalità di favorire politiche attive per il lavoro e per il reimpiego di soggetti appartenenti a particolari categorie svantaggiate, è stato presentato due volte quest'anno dalla ormai ex provincia Carbonia-Iglesias. Il finanziamento è stato diviso in due parti: una per l'avvio di nuove iniziative imprenditoriali e l'altra, quella inerente il progetto presentato da Marascia, per dei “voucher e bonus assunzionali”.
Il progetto di Marascia è stato bocciato la prima volta a maggio per non aver conseguito il punteggio necessario a causa di alcuni errori, contestati, successivamente corretti. La seconda bocciatura è di ottobre, con un punteggio che in alcune voci, e senza la presenza degli errori della prima, sarebbe risultato inspiegabilmente inferiore alla prima bocciatura.
“Non riesco a spiegarmi come mai la griglia di attribuzione dei punteggi sia stata cambiata dopo la presentazione dei progetti nel mese di ottobre così come riportato nel sito della provincia. Non voglio accusare nessuno in particolare – chiosa l'assicuratore – ma pretendo sia fatta chiarezza e che mi vengano date delle spiegazioni anche perché il mio progetto avrebbe creato nuovi posti di lavoro e quei finanziamenti non sono stati comunque assegnati”. “Se avessi avuto la disponibilità economica – continua Marascia- avrei certamente fatto ricorso al TAR ma purtroppo il costo è troppo elevato per le mie finanze”.
Il dato significativo che emerge in questa vicenda è che nella seconda presentazione del bando nessuno dei progetti presentati per i “voucher e bonus assunzionali” ha ottenuto il via libera al finanziamento e che quindi centinaia di migliaia di euro non si sono potuti investire in una delle provincie a più elevato tasso di disoccupazione d'Italia.