C’è la forza guizzante della morte ma anche l’appassionato ardore della vita nello spettacolo della mattanza, quando l’uccisione di un gigante di carne e sangue diventa la vittoria dell’animale dominante. Le favole di pesca, e più precisamente di tonnara, sono spesso raccontate con poesia, proprio per l’innescarsi di un’armonia empatica tra tonni e tonnarotti, come se la sfinita battaglia del pesce si traducesse in una preghiera straziata, votata al sacrificio, in favore di una causa più grande.
Grida Sommerse, mostra fotografica a firma Michelangelo Paone, racconta il percorso cronologico di un lungo viaggio che si consuma in poche ore, tra colpi violenti di pinna e urla concitate, dove il dibattersi degli uni e la gioia degli altri sono suoni capaci di confondersi. I trenta scatti esposti sono la risultante di una selezione tratta da un ampio reportage, raccolto durante una delle ultime stagioni di mattanza, che ha segnato l’enorme produzione e lavorazione in terra sarda. Tra le coste di Porto Paglia, Portoscuso e Carloforte, la pesca dei tonni è stata un’attività molto prolifica, capace di rappresentare una buona fetta dell’economia costiera, diventando punto di riferimento internazionale per la vendita.
La mostra inaugura il suo percorso itinerante in una location capace di conferirle l’aura più accogliente che potesse conoscere, l’antica Tonnara di Porto Paglia, il seicentesco Villaggio dei Pescatori dove raìs, tonnarotti e famiglie risiedevano nella stagione di pesca, un luogo che oggi, nelle sue notti taciturne, ha ancora il desiderio di raccontare quelle storie.
Nella sua crudezza eppure nella sua regalità, lo scenario della mattanza è impresso una volta di più negli occhi di chi conosce questa terra, ricca di frutti quando si sa coglierli, in silenzio ma con piglio. Grida sommerse è una cartolina che arriva da lontano, e parla di cose che non conosceremo mai abbastanza: la tenacia dei tonnaroti, muscoli tesi e occhi vivaci, la perentoria forza del Raìs, saggia conoscenza dei tempi esatti, l’esperienza canuta delle imbarcazioni, dipinte più e più volte di pece nera, invisibili sul pelo dell’acqua, le coriacee e letali reti, trame fitte di trappola. E poi parla di loro, i tonni veloci, potenti, lucidi, la cui ultima danza si conclude al grido di “Siada Lodau e Ringratziau su Santissimu Sacramentu”, e così sia.
Grida Sommerse. Trame di reti e tonnarotti, la Mattanza racconta l’intenso lavoro delle tonnare sarde nel culmine della stagione di pesca. Il fotografo Paone (Iglesias, 1982), ne indaga le sfaccettature e i dettagli, animando la retrospettiva che narra l’importante attività costiera che si svolge nelle acque del Sud Ovest sardo. La mostra, curata da Ilaria Giordano e pensata per essere un evento itinerante che toccherà più punti sensibili in Sardegna, sarà inaugurata il 12 Agosto alle 19, nel piazzale dell’Antica Tonnara di Porto Paglia.
L’evento prevede anche un reading tratto dal romanzo di letteratura di mare “Il Pescatore di Tonni” dell’autore Raffaele Mangano, la cui voce narrante appartiene a Cesare Bocci, attore di teatro e famoso interprete del piccolo schermo con fiction di successo, che si terrà alle 20.