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Nuovo presidio di protesta questa mattina dei lavoratori della Sardinia Green Island (ex Ineos film). Dalle 11:30 una cinquantina di lavoratori hanno manifestato sotto il palazzo della Regione, in viale Trento, in occasione dell'incontro convocato dagli assessori regionali dell'Industria e del Lavoro, con la direzione aziendale e le organizzazioni sindacali. (VIDEO)

Ancora una fumata nera. Nessuna soluzione dal vertice congiunto di oggi. "Siamo fortemente delusi – attaccano i rappresentanti delle segreterie territoriali di Filctem-Cgil Femca-Cisl Uilcem Uil e le Rsu – la sorte degli 86 lavoratori dal 2009 in cassa integrazione evidentemente non interessa a nessuno". I sindacati confidavano di avere notizie sul via libera della Regione alla realizzazione della centrale termodinamica a Vallermosa, voluta dall'Ad di Green Island Alberto Scanu, presidente di Confindustria Sardegna. "L'assessore all'Industria Antonello Liori ci ha detto che la pratica deve essere sottoposta a valutazione di impatto ambientale", spiegano i rappresentanti dei lavoratori. Per velocizzare l'iter autorizzativo in Consiglio regionale è stata depositata una norma. "Liori ci ha assicurato che se viene votata, si impegnerà ad applicarla – riferiscono i sindacati – Noi esprimiamo un forte giudizio negativo sul suo operato, ma richiamiamo alle loro responsabilità anche gli altri assessori che hanno avuto un ruolo in questa nostra vertenza". Il presidio sotto i portici della Regione si è sciolto al termine dell'incontro e i lavoratori si sono riuniti in assemblea a Macchiareddu per decidere le prossime mosse.

Nel corso del vertice Scanu ha annunciato che depositerà in questi giorni il ricorso al Tar contro l'applicazione retroattiva della norma che impone la verifica ambientale al suo progetto e si è detto preoccupato per la sorte dei lavoratori. All'assessore l'Ad ha illustrato "una proposta innovativa, unica al mondo – sottolinea l'azienda – quella di impiantare un oliveto di oltre 50 mila piante all'interno dell'area dell'intervento. Si tratterebbe del primo caso di integrazione al 100% tra una attività tradizionalmente industriale e un'attività agricola".