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"Non basta essere una pur talentuosa scrittrice per fare il presidente della Regione, serve una persona che abbia, per la sua storia personale, competenze amministrative ed esperienza politica". Così il senatore di Sel, Luciano Uras, chiude le porte a Michela Murgia come guida al governo della Regione in vista delle elezioni del 2014.

Solo alcuni giorni fa il presidente della Regione Ugo Cappellacci, in un’intervista all’Unione Sarda, aveva espresso indirettamente alla Murgia “l’auspicio a non perderla come scrittrice per via di un suo eventuale impegno in politica”.

Eppure era stato il collega di partito di Uras, Michele Piras, ex coordinatore regionale di Sel e attuale deputato, ad aprire alla scrittrice sottolineando che il centrosinistra avrebbe dovuto, a suo avviso, instaurare un dialogo con il movimento, ProgReS, che sostiene un'eventuale corsa di Michela Murgia.

Lei non ha ancora deciso: lo farà nel primo fine settimana di agosto. Pur ritenendo valida la candidatura dell'autrice di "Accabadora", Premio Campiello nel 2010, Uras sottolinea che non è la persona giusta per la carica di governatore della Sardegna. "E' una differenza importante – spiega il senatore di Sel – perché il centrosinistra non deve scegliere semplicemente il candidato alle primarie, ma il prossimo presidente della Giunta".

A pochi giorni dall'ufficializzazione delle candidature, Uras incalza il Pd a cui spetta, dice, la responsabilità della prima proposta, anche se tutto il tavolo del centrosinistra preferirebbe incanalare la scelta su un unico nome condiviso.

Dopo l'uscita di scena di Renato Soru, gli alleati e lo stesso segretario del Pd Silvio Lai hanno messo in guardia le varie anime del partito: "sarebbe un errore – questo il monito – celebrare le primarie come un appuntamento congressuale che verrà solo più avanti". E in ballo c'è ancora la possibilità di allargare la coalizione ad altre forze politiche e ai movimenti che hanno chiesto di confrontarsi sul programma: primo appuntamento lunedì 29 con i sovranisti di Paolo Maninchedda e Franciscu Sedda.