Una grata metallica lunga e arrugginita. Che insidia il transito di bimbi e anziani, tra topi e rattoppi. Perché copre (si fa per dire) un lungo pozzo colmo di spazzatura di ogni tipo e piante spontanee. E dove circolano grossi ratti, anche in pieno giorno. Di certo i portici di via Flavio Gioia non sono più il regno dello spaccio di qualche decennio fa, ma i disagi per la popolazione restano tutti.
Basta farsi una passeggiata lungo il marciapiede che separa i portici dai giardinetti della strada. Stressati anche dal continuo via vai degli scooter, la grata e il vetrocemento del marciapiede che coprono le cantine delle abitazioni, sono saltati e si presentano lesionati in numerosi punti, trasformandosi in vere e proprie trappole insidiose e pericolose, soprattutto nelle ore notturne. Di manutenzione nemmeno l’ombra, lamentano gli abitanti costretti a rimboccarsi le maniche per poter entrare a casa in sicurezza.
“E questo perché da decenni nessuno fa la manutenzione necessaria”, accusa Giuseppe Olla, residente di via Flavio Gioia da 45 anni, “mio figlio si è ferito proprio a causa di una grata divelta”. Le palazzine sono state realizzate dalla Regione e sono tutt’ora di proprietà dell’ente regionale Area, anche se nel tempo tante abitazioni sono state riscattate dagli inquilini. “Così ci si rimpalla la responsabilità sulle manutenzioni tra ente e inquilini”, prosegue Olla, “e siamo spesso noi abitanti a prenderci cura de i marciapiedi”.
L’unico intervento che ricordano da queste parti risale ormai a quattro anni fa l’installazione di alcune transenne e di reti di plastica, interventi di carattere precario e provvisorio. Transenne mai sistemate definitivamente e che, di fatto, complicano ulteriormente la circolazione, aggiungendo degrado al degrado.
Di “sconcio urbano” ha parlato il consigliere comunale Psd’Az Paolo Casu, firmatario di un’interrogazione in merito, “è necessario che il Comune prenda accordi con Area per sostituire le grate e sistemare i marciapiedi”. Casu ha anche chiesto un’ordinanza sindacale per un intervento d’urgenza.