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Niente stipendio a giugno e niente quattordicesima: lo denunciano i lavoratori di Abbanoa e delle ditte d'appalto. Da questa mattina circa 500 dipendenti sono in presidio davanti al palazzo regionale di viale Trento: chiedono arretrati e sblocco della ricapitalizzazione per la società dell'acqua. I sindacati lanciano l'ultimatum: "Pronti a fermare il servizio idrico in tutta la Sardegna – ha spiegato Catello Santaniello, Cgil – nel caso in cui non dovessimo ricevere risposte".

Una prima delegazione di rappresentanti dei lavoratori è entrata nella tarda mattinata nel Palazzo. Obiettivo: incontrare gli assessori dei Lavori pubblici e dell'Industria, Angela Nonnis e Antonello Liori. Un faccia a faccia bis, separato, è previsto con i sindacalisti di Ugl nella tarda mattinata. "Chiediamo – ha sottolineato Franco Cabras, comparto chimici – anche una mobilitazione dei Sindaci dei comuni soci di Abbanoa. Fermare il servizio idrico? Non si può. Ma siamo pronti ad azioni di protesa nel caso in cui non ci dovessero esser date garanzie sugli stipendi. Chiediamo soluzioni: ufficialmente non sappiamo nemmeno che cosa ha risposto l'Unione europea alla Regione".

Il debito di Abbanoa – secondo quanto denuncia Cgil – ammonta a circa 180 milioni. Una situazione, hanno sempre spiegato i vertici della Spa, legata alle eredità delle precedenti gestioni. "Ma il debito continua a crescere – ha aggiunto Gianmario Cabitza, Cgil, di Oristano – gli incassi non coprono il passivo". Una situazione sempre più difficile per i circa 1.500 dipendenti Abbanoa, ma soprattutto per le ditta d'appalto, altri 450 lavoratori: qualcuna ha già cominciato con i licenziamenti, avvertono i Sindacati. La richiesta è chiara: "La Regione – ha concluso Santaniello – si faccia garante con le banche per il pagamento degli stipendi. E poi si decida a far partire la ricapitalizzazione".

Gli sviluppi. Intorno alle 16 i lavoratori hanno lasciato il presidio davanti alla Regione in viale Trento dopo l'incontro fra una delegazione di dipendenti e sindacalisti e gli assessori del Bilancio e dei Lavori pubblici. In attesa del via libera dell'Ue alla ricapitalizzazione da parte della Regione si sta cercando di risolvere l'emergenza stipendi