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Una decina tra lavoratori e rappresentanti sindacali degli stabilimenti di Portovesme sono arrivati questa mattina a Cagliari.

Entrati nell’assessorato al Lavoro, hanno occupato la sala riunioni chiedendo un incontro urgente con l’assessore Mariano Contu.

Gli operai appaiono determinati nella loro iniziativa di protesta. “Se oggi non ci incontrano e non ci danno risposte stiamo qui dentro, vogliamo sapere cosa vogliono fare del nostro futuro”, ha dichiarato Daniela Piras, segretaria territoriale Uilm. L'iniziativa di protesta riguarda i lavoratori dell'indotto, rimasti senza lavoro e fuori dagli accordi sulla cassaintegrazione.

"Siamo in assemblea permanente – fanno sapere Enea Pilloni della Segreteria provinciale della Cisl metalmeccanici, e Renato Tocco della Uilm – e stiamo attendendo risposte. Una protesta iniziata questa mattina con un blitz che segue l'assemblea dei giorni scorsi avvenuta a Portovesme cui hanno partecipato i rappresentanti nazionali dei metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm.

In mattinata anche la presa di posizione di Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim-Cisl: "E' stato occupato simbolicamente l'Assessorato regionale del Lavoro dagli operai di Alcoa e di tutto il settore degli appalti. In questi mesi ci sono centinaia di dipendenti degli appalti che stanno ricevendo con mesi e mesi di ritardi le indennità previste dagli ammortizzatori sociali e altre tanti che resteranno senza nessuna copertura dall'1 luglio". Secondo l'esponente Cisl "la Regione ha la responsabilità di adempiere, a quanto sottoscritto nell'accordo, e deve smettere di scaricare le proprie responsabilità su altri livelli istituzionali e trovare nelle prossime ore una rapida soluzione per i lavoratori e le loro famiglie, anche attraverso le risorse previste a tale scopo dal Piano Sulcis".

"Chiediamo che si diano gambe agli accordi siglati tempo fa – ha spiegato Roberto Forresu, segretario della Fiom Cgil del Sulcis Iglesiente – perché la situazione è diventata insostenibile". Rincara la dose Rino Barca, Fsm-Cisl, che parla di "persone che non ricevono indennizzi da gennaio e che da luglio saranno davvero nei guai". Dello stesso avviso anche Daniela Piras che ricorda “la gravita' della situazione”. 

Una settimana fa era sfumata al Ministero dello Sviluppo economico la possibilità che l'Alcoa fosse acquisita dalla svizzera Klesch.