Si apre un nuovo filone nell'inchiesta su Mesina. Secondo quanto riportato oggi da L'Unione Sarda, i Carabinieri di Nuoro stanno svolgendo indagini sul progetto di un altro sequestro di persona, ai danni del titolare di una società di vigilanza di Sassari, ma anche su una mediazione che Mesina offrì ad un pastore che non voleva vendere 500 ettari, a Capo Ceraso, in Gallura, alla Fininvest.
Una vecchia storia. Un'area, in provincia di Olbia, dove Berlusconi, diversi anni fa, pensò di realizzare un insediamento turistico, su terreni erano stati usucapiti dall’allevatore del posto Paolo Murgia, che dopo si rifiutava di abbandonare la zona dove le sue pecore pascolavano dal 1964. La trattativa si concluse 3 anni fa con la cessione dei terreni per 700 mila euro alla società Edilizia Alta Italia.
Ora il mirino degli investigatori – secondo il quotidiano sardo – è puntato sul ruolo di Mesina nella cessione di quei 500 ettari. Tre anni fa l’ex ergastolano orgolese era già pedinato e intercettato per i motivi che hanno portato all'arresto di lunedì mattina, così é spuntata fuori anche questa vicenda. Per anni il pastore di Olbia aveva dato battaglia, tra sentenze a favore e bozze di accordo. Prima voleva un miliardo delle vecchie lire, poi tre milioni di euro, alla fine, tre anni, l'accordo per 700 mila euro. Solo a cose fatte, a sorpresa – secondo L'Unione Sarda- era spuntato Mesina. Ma su sul ruolo gli investigatori mantengono il riserbo assoluto.