L'inchiesta per il traffico di stupefacenti, coordinata dalla Procura Distrettuale di Cagliari, sarebbe iniziata cinque anni fa. Le indagini che hanno portato questa mattina all'alba all'arresto di Graziano Mesina, di 71 anni, e di altre 26 persone, hanno portato allo smantellamento un vasto traffico di droga fra la Sardegna e la penisola.
Secondi i primi particolari appresi sembrerebbe che il traffico degli stupefacenti coinvolgesse due bande: una sarda, guidata da Mesina, ed una legata alla 'Ndrangheta. Oltre agli arresti sono stati effettuati numerose perquisizioni e controlli.
Capo dell'altra organizzazione sgominata oggi dai carabinieri, con base nel cagliaritano, è ritenuto Gigino Milia, con il quale Mesina ha una amicizia risalente nel tempo (sono stati coimputati e condannati rispettivamente per sequestro di persona e ricettazione il 23 giugno 1978 dal Tribunale di Camerino, hanno sottolineato i carabinieri).
Graziano Mesina e Gigino Milia, fino al 2010, sfruttando le loro conoscenze ed il credito riconosciuto loro dagli esponenti della criminalità isolana e della penisola, hanno acquistato grosse partite di droga – eroina, cocaina, marijuana – rivendendole a gruppi minori e persone dediti allo spaccio nelle province di Cagliari, Sassari e Nuoro. In seguito, Mesina – sempre secondo gli inquirenti – ha proseguito le sue attività illecite utilizzando canali autonomi di approvvigionamento.
Le misure cautelari sono state emessa dal gip distrettuale di Cagliari (e non dal gip di Nuoro, come scritto in precedenza), su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, che ha direttole indagini: finora sono stati eseguiti dai carabinieri 21 provvedimenti di custodia in carcere e cinque di arresti domiciliari.