Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico hanno inoltrato una richiesta di bonifica ambientale delle sponde del canale di Santa Gilla e dello stagno, "deturpati e inquinati – presso la centrale termoelettrica Enel – da una nutrita serie di di estesi cumuli di rifiuti di varia natura, con prevalenza di detriti da edilizia, rottami metallici e lastre di eternit (cemento-amianto), anche a contatto con l’acqua".
Gli ecologisti hanno perciò scritto a Comune, Guardia costiera, Corpo forestale e di vigilanza ambientale, Servizio regionale demanio e patrimonio e ai ministeri dell’Ambiente e per i Beni e attività culturali.
Si tratta molto probabilmente di aree di titolarità regionale, sul demanio marittimo, trattandosi di siti dove la Regione ha lungamente operato per gli interventi di disinquinamento e di sostegno alla pesca a partire dagli anni ’80 del secolo scorso.
Secondo gli ambientalisti "l’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti sul suolo, nel suolo, nelle acque superficiali e sotterranee sono vietati: il sindaco competente dispone con ordinanza a carico del trasgressore in solido con il proprietario e con il titolare di diritti reali o personali sull’area la rimozione dei rifiuti ed il ripristino ambientale. Trascorso infruttuosamente il termine assegnato, provvede d’ufficio l’amministrazione comunale in danno degli obbligati".