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Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra, raccogliendo allarmate segnalazioni di residenti e del locale Comitato Terrasana, hanno inoltrato una nuova urgente richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione degli opportuni provvedimenti alle amministrazioni pubbliche e alla magistratura competenti riguardo il recente avvio di conferimenti di materiale non conosciuto ma dal forte odore nauseabondo alla centrale a biomassa nella zona agricola di Terramaini, in gran parte nel Comune di Decimoputzu e in piccola parte nel Comune di Villasor. La richiesta odierna segue una precedente inviata a fine gennaio scorso.

La centrale. La Società Agricola Agrifera da Milano, titolare dell’impianto, sta realizzando nella zona agricola di Terramaini una centrale a biomassa da 999 kWe – 1 in meno della soglia oltre la quale devono esser preliminarmente svolti i procedimenti di valutazione d’impatto sull’ambiente.

 Una volta acquisiti pareri e autorizzazioni da parte delle amministrazioni pubbliche competenti (con parere contrario del Comune di Decimoputrzu), il Servizio Energia dell’Assessorato dell’industria della Regione ha emesso l’autorizzazione per la costruzione dell’impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

 La denuncia degli ecologisti. "La produzione di energia elettrica da biomassa – fa notare Stefano Deliperi, Gruppo di intervento giuridico – ha un senso positivo, sul piano ecologico e sociale, quando è situata presso il luogo di “produzione” della biomassa stessa, presso la stessa (o le stesse) azienda agricola dal cui ciclo produttivo deriva". E denuncia: "In caso diverso, non ci vuole particolare fantasia per ipotizzare motivazioni puramente speculative".

 La centrale si trova su un terreno classificato come “zona agricola E”, specificamente “E 1 – aree caratterizzate da produzione agricola tipica e caratterizzata”.  Spiega ancora Deliperi: "E’ pur vero che tali impianti di produzione di energia elettrica “possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici”, tuttavia possono essere autorizzati soltanto interventi relativi ad attività agricole e/o strettamente connesse non attività di produzione energetica di tipo industriale – come quella in corso di realizzazione – slegata da attività agricole in esercizio nel sito".

 "Domanda banalissima – conclude – Per quale motivo la Società Agricola Agrifera non ha chiesto d’installare la sua centrale a Villacidro, da dove giungerà la biomassa? Mistero".