Il comitato dei genitori degli alunni della scuola Sant'Alenixedda scrive una lettera ai rappresentanti della Regione e Comune per chiedere la modifica della delibera n. 129 del 5/3/2013 che ha recepito il piano di dimensionamento degli istituti cittadini.
In particolare, i firmatari di questo documento chiedono “la rettifica della delibera e il mantenimento del plesso di Sant'Alenixedda presso la direzione didattica di Santa Caterina; in caso contrario intraprenderemo le azioni che tempo per tempo decideremo per dare voce al disagio, non escludendo affatto azioni clamorose per raddrizzare un ingiustizia che ribadiamo non ha alcuna giustificazione”.
La decisione che i genitori contestano è quella del comune di Cagliari “innestare" il plesso di via Sant'Alenixedda sulla direzione Didattica di via Castiglione ed elencano una serie di motivazioni.
“La decisione appare palesemente incoerente – scrivono i firmatari del documento – e non rispondente ai principi e criteri contenuti nella stessa delibera, quali la vicinanza tra plessi, coerenza territoriale e soprattutto con l’enunciazione che l'obiettivo del dimensionamento, non deve e non può essere, quello della mera razionalizzazione delle risorse attraverso semplici operazioni algebriche; appare incomprensibile infatti, sulla base dei criteri suesposti, che il Comune abbia deciso di staccare Sant'Alenixedda e accorpare invece la “vicina” scuola del Buon Pastore che tanto vicina non sembra!”
“A nostro parere, un'armoniosa coesione territoriale, il criterio della vicinanza e della qualità, dovrebbero prevedere un unico comprensorio scolastico che contempli tutte le scuole che si affacciano sul “parco della musica – conservatorio – teatro Lirico”, creando così' un reale terreno di sviluppo di una cultura omogenea e indirizzata ai concetti di elevazione sociale che da sempre contraddistinguono i progetti formativi italiani”, continua il documento.
Secondo il comitato dei genitori: “La decisione prevista dalla Delibera del Comune di Cagliari comporta, tra l’altro, un’alterazione dell'offerta formativa concordata tra le parti in apertura di percorso scolastico (patto scuola/famiglia), questo a iscrizioni chiuse, limitando la libertà dei genitori di scegliere l’offerta formativa più consona per i propri figli, creando un disagio ed un possibile trauma dei bambini e delle bambine, in contrasto con il concetto di benessere espresso dai documenti internazionali dell'Unicef; il tutto senza una reale giustificazione, che non traspare dalla delibera. Ulteriore disagio, potenziale ma realistico, potrebbe essere la consistente modifica del corpo insegnante dovuto dalla variazione della dirigenza scolastica, non garantendo quindi la continuità di figure di riferimento nel percorso della scuola primaria.
La proposta dei genitori è di “mantenimento della loro scuola unita alla scuola media Manno all’interno della stessa direzione didattica Santa Caterina, tutto questo potrebbe diventare un unico comitato a salvaguardia dei plessi scolastici che si affacciano sul comprensorio di piazza Giovanni”.