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Il Tribunale dei Riesame ha concesso gli arresti domiciliari al presidente del Cagliari, Massimo Cellino, in carcere nell'ambito dell'inchiesta per lo stadio Is Arenas. Ai domiciliari anche il sindaco e l'assessore ai Lavori pubblici di Quartu, Mauro Contini e Stefano Lilliu.

La decisione dei giudici arriva dopo il colpo di scena di ieri quando l'accusa a carico dei tre si è trasformata da tentato a peculato consumato

La Procura ha depositato documenti che proverebbero un passaggio di denaro dalle casse del Comune di Quartu a quelle dell'azienda di Antonio Grussu (attualmente ai domiciliari assieme ai funzionari comunali Pierpaolo Gessa e Andrea Masala) che ha eseguito alcuni lavori. 

Si tratta di oltre 360 mila euro pubblici destinati al Pia (Piano integrato d'area) Serpeddì-Is Arenas che, invece, sarebbero stati utilizzati per la realizzazione di alcune parti dello stadio.

Ma il presidente rossoblu rifiuta i domiciliari. ‎"Esco solo da uomo libero", avrebbe detto Cellino secondo quanto riportato sulla sua pagina facebook, dal responsabile comunicazione del Cagliari, Ivan Paone.

Il sindaco e l'assessore ai Lavori pubblici sono usciti dal carcere di Buoncammino 15 minuti dopo mezzogiorno.
 
Ad attenderli c'erano i familiari che si sono fatti spazio tra cronisti, fotografi, telecamere e tifosi del Cagliari. 
 
Volti provati e, nel caso del primo cittadino, anche nervosismo. "Era quello che volevate, era quello che volevate", ha urlato Contini mentre saliva in auto. In silenzio invece l'assessore Lilliu: "Abbiate rispetto", commentavano i familiari.