Il parlamentare del Pdl Mauro Pili e l'imprenditore ed editore dell’Unione Sarda, Sergio Zuncheddu, sono indagati per falso.
La notizia di Tiscali news, che cita una fonte Agi, è la conseguenza della visita in carcere del deputato e dell’editore a Massimo Cellino, presidente del Cagliari, che dal 14 febbraio si trova rinchiuso a Buoncammino, dopo gli sviluppi dell’inchiesta sullo stadio di Is Arenas a Quartu.
Il colloquio nel penitenziario non era passato inosservato agli occhi della Procura, dopo l'arrivo sul tavolo del sostituto procuratore Enrico Lussu, coordinatore dell'inchiesta, di una segnalazione delle visite ricevute dal Patron rossoblù. L’accusa di falso nasce dal fatto che Zuncheddu, secondo quanto si è appreso, sarebbe entrato in carcere a titolo di collaboratore di Mauro Pili.
Discorso a parte per Gigi Riva. Martedì 19 anche la storica bandiera rossoblu, Gigi Riva, ha fatto visita a Cellino, sempre accompagnando il parlamentare Pdl. Ma il bomber del Cagliari dello scudetto non risulta sotto indagine. Sempre stando a quanto riporta Tiscali, “nel compilare il modulo all'ingresso del carcere Riva avrebbe usato una formula vaga per cui non potrebbe essere indagato per falso”.
La legge che disciplina le visite agli istituti penitenziari, prevede che i detenuti possano incontrare senza autorizzazione i parlamentari e chi li accompagna per "ragioni del loro ufficio". Ma esistono delle limitazioni, delle norme elencate nella Circolare del 30 dicembre 2009 – Testo unico delle disposizioni dipartimentali in materia di visite agli istituti penitenziari ex art 67 D.P., nella quale si legge: "Con particolare riferimento ai parlamentari ed ai consiglieri regionali" le ragioni di ufficio "debbono ritenersi integrate non in presenza di qualunque tipo di collaborazione del tutto episodica, ma solo allorché si adduce l'esistenza di un rapporto di collaborazione professionale stabile e continuativo, ancorché non avente fonte in veri e propri provvedimenti formali di nomina producibili dall'interessato".