Sarroch, Pula, Assemini, e un dato sconfortante: sarebbero i comuni con il rischio più elevato di manifestazioni leucemiche.
Più precisamente, si legge nell'articolo “Lezioni della sindrome di Quirra. Epidemiologia? No Grazie” del dottor Pierluigi Cocco (Dipartimento di sanità pubblica, sezione Medicina del Lavoro, dell'Università di Cagliari) pubblicato su “Epidemiologia e Prevenzione”, che la popolazione maschile residente nel distretto di Cagliari ovest, esclusa la città di Cagliari, presenta un elevato rischio di contrarre forme di leucemie.
I comuni di Sarroch e Villa San Pietro all’inizio degli anni Novanta, furono oggetto di un’indagine da parte dell’Istituto superiore di sanità su richiesta dei sindaci, a causa della segnalazione di un eccesso di leucemie. "Nonostante il rapporto del 2008 abbia confermato e anzi evidenziato l'aumento della patologia, non vi sono state reazioni”.
A mobilitarsi oggi le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus che hanno inoltrato una richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione degli opportuni provvedimenti al Ministero della salute, alla Regione autonoma della Sardegna (Presidente, Assessore della sanità), all’A.R.P.A.S., ai Sindaci di Pula eSarroch, al Commissario straordinario di Assemini, alla A.S.L. n. 8 e, per opportuna informazione, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari. “Da che cosa deriva l’elevato rischio di leucemia maschile a Pula, Sarroch e Assemini? – interrogano gli ambientalisti- Lo vogliamo scoprire o no?".
Da anni le amministrazioni competenti (Ministero della sanità, Regione autonoma della Sardegna, Comuni interessati) sono a conoscenza che la popolazione maschile di Pula, Sarroch e Assemini corre un rischio più elevato di leucemie quasi triplo rispetto a quanto sarebbe lecito attendersi ma non risultano adottati provvedimenti tesi a limitare il rischio ambientale e sanitario”.