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Scottante denuncia della Corte dei conti. L'Isola degli sprechi riassunta in 5 pagine dalla Magistratura contabile. (relazione del Procuratore generale Salvatore Nottola, pagg.109-114)

Trasporti eccezionali. Si parla, fra i tanti, di un caso piuttosto rilevante: "L’affidamento a società, interamente partecipata dalla Regione, di attività imprenditoriale per l'espletamento di un servizio di trasporto, in aggiunta a preesistente servizio, già oggetto di assegnazione da parte dello Stato per assicurare la continuità territoriale, con l'esborso di diverse somme a titolo di sponsorizzazione (circa tre milioni di euro), con profili rilevanti anche per quanto concerne l'osservanza delle norme europee in materia di aiuti di Stato". 

Fondi ai gruppi. Segnalato l'utilizzo illecito dei fondi consiliari, che vede 18 consilieri regionali a processo per peculato, per la cattiva gestione dei finanziamenti durante la passata legislatura. 

A loro insaputa. Nel mirino anche l'ampliamento di un Centro Congressi affidato dalla Camera di Commercio a un consorzio di cooperative. Secondo quanto si legge nella relazione, l'ingegnere capo e il responsabile del procedimento avrebbero destinato illecitamente 500mila euro alla ditta appaltatrice, per essere ripagati poi con la cessione di un attico, pagato una cifra irrisoria rispetto al valore di mercato. 

Amministratori infedeli.  Aperti procedimenti nei confronti di dipendenti pubblici impossessatisi illegalmente di somme di denaro attraverso la falsificazione di atti. 

Barche senza equipaggio. Un ente regionale operante nel settore ambientale avrebbe acquistato diverse imbarcazioni, lasciate poi inutilizzate per mancanza di personale specializzato in grado di pilotarle. 

Due i rilievi in materia di Sanità pubblica denunciati dalla Corte dei Conti.

L'allegro chirurgo. E' stato aperto un procedimento nei confronti di un dirigente medico della provincia di Cagliari che, benchè avesse scelto di lavorare esclusivamente in una struttura pubblica e ricevesse per questo uno stipendio più alto dalla Asl, operava di nascosto e a pagamento anche come libero professionista privato. Non pago, il chirurgo infedele dirottava i pazienti che si presentavano nella struttura pubblica verso le cliniche private in cui operava. per non farsi mancare nulla, il  furbo dottore sembra abbia rubato numerosi medicinali dagli ospedali per utilizzarli nelle sue cliniche.

Tutti promossi. Un'Asl ha prommosso tutto il personale senza copertura finanziaria, né di legge. I soldi li ha trovati destinando agli aumenti di stipendio fondi destinati ad altre spese.

La Magistratura contabile ha denunciato anche mancate entrate nelle casse comunali e casi di evasione fiscale.

Tre milioni di euro. E' questo il danno causato a diversi Comuni sardi dalla Gea spa, concessionaria del servizio di accertamento e riscossione per gli enti locali. 

Bingo. Altri 300mila euro proventi delle giocate al lotto non sono mai arrivati alle casse pubbliche, perchè mai trasferiti dai concessionari delle ricevitorie.

Gioco truccato. Denunciati mancati incassi Preu per irregolarità nella gestione degli apparecchi da gioco.

Uno spazio a parte è riservato dalla Corte alle frodi finanziarie.

Truffa europea. Un danno di circa 2 milioni e mezzo di euro di contributi nazionali e comunitari coinvolge i funzionari regionali dell'Agea, per indebita percezione ed erogazione di fondi.

I soldi dei malati. Sono 605mila gli euro, destinati dalla Regione ad una società cooperativa per garantire servizi a persone non autosufficienti e malati terminali, che invece sono finiti in non meglio specificate "spese di rappresentanza", praticamente nelle tasche degli amministratori.

I soldi anti-crisi. A diversi milioni di euro ammontano le truffe relative ai fondi pubblici piovuti illegalmente alle imprese che sarebbero dovuti essere destinati alle aziende in difficoltà (ex lege 488/92). 

Anche la scarsa attenzione alle tematiche ambientali nel mirino della Corte dei Conti. In particolare un Comune, non curando la manutenzione del proprio depuratore, ha scaricato acque inquinanti negli stagni utilizzati per la pesca creando un pregiudizio alle imprese ittiche locali. Danno poi risarcito dalla stessa amministrazione con soldi pubblici.