È riuscita a farsi consegnare oltre 15mila euro da una giovane cagliaritana convincendola di essere vittima di “magia nera”.
Per questo motivo è stata arrestata, dalla polizia della sezione Anticrimine del Commissariato di Quartu Sant’Elena, Jagoda Sulejmanovic, 31enne di origine bosniaca. L’accusa è truffa aggravata.
Approfittando della giovane età della vittima, di un suo grave duplice lutto familiare, l’ha convinta a credere che alcune preghiere, pagate a caro prezzo, avrebbero risolto i suoi problemi e che, in caso contrario, la truffatrice avrebbe pregato per far si che la cagliaritana venisse abbandonata dal compagno con la conseguente perdita del figlio.
I fatti. La vittima, una cagliaritana di 25 anni, ha incontrato casualmente la Sulejmanovic, lo scorso 4 febbraio, al Centro Commerciale “Le Vele”. La bosniaca ha convinto la ragazza a farsi leggere la mano e, approfittando di una confidenza riferita dalla stessa vittima, ha convinto quest’ultima di essere vittima di “una magia nera” ed imminenti gravi malefici pendenti su di lei e sui suoi familiari.
Totalmente plagiata, in ragione della sua situazione di fragilità psicologica, la cagliaritanasi è recata allo sportello del bancomat prelevando la somma di 250 euro che ha consegnato insieme ad un altra banconota da 20 euro, alla straniera alla quale ha anche fornito un recapito telefonico, necessario per fissare successivi incontri.
Infatti, il giorno successivo, la ragazza ha ricevuto una telefonata da parte della Sulejmanovic, che si faceva chiamare Susanna, e ha preteso altri 250 euro, che la vittima ha provveduto ha consegnare la mattina successiva nello stesso centro commerciale. Non solo ma oltre al denaro la giovane ha consegnato anche quattro bottiglie di liquore ed un uovo, necessari per il rito “purificatore” in quanto bisognava bruciare i malefici con tutto il denaro.
La vittima totalmente assoggettata dalle parole della bosniaca, ha chiesto notizie sul fratello che vive lontano, ma per poter esaudire questa richiesta la nomade aveva necessità di altri 250 euro, mentre per quanto riguardava la situazione dei gravi malefici avrebbe dovuto aggiungere altri 3mila euro.
Il giorno 6 febbraio la vittima ha ricevuto una telefonata dalla Sulejmanovic per sollecitare la consegna del denaro per un importo sempre più consistente. Si è recata in banca, ha prelevato la somma di 3.500 euro che insieme ad un assegno di 3mila euro ha consegnato alla straniera sempre nel solito centro commerciale.
Durante la stessa sera la Sulejmanovic ha telefonato alla giovane asserendo che avrebbe dovuto recarsi urgentemente al solito posto dove l’avrebbe attesa per mostrarle i risultati ottenuti. Infatti la truffatrice ha mostrato un uovo aperto, consegnatole precedentemente con i liquori, facendole notare la presenza di un puntino nero nel tuorlo e affermando con assoluta certezza che si trattava di “magia nera” e che per poterla interrompere occorrevano subito altri 10mila euro.
La giovane vittima si è recata la mattina successiva nuovamente in banca prelevando la somma in contanti e consegnandola alla nomade, la quale dopo avere preso il denaro, ha recitato una sorta di predica nella sua lingua, asserendo come necessarie, per far sparire i malefici.
Vista la debolezza psicologica della vittima, la truffatrice non ha mollato l’osso, anzi, nella mattinata di ieri, sempre telefonicamente, le ha detto di avere urgenza d’incontrarla al Centro commerciale perché i malefici nei suoi confronti erano troppo forti e che per poterli annullare occorrevano altri 10mila €.
La vittima a questo punto ha comunicato con la “maga” di avere difficoltà economiche, ma fortemente spaventata dalle parole della Sulejmanovic sugli effetti nefasti dei malefici, prevedendo tra l’altro un imminente tradimento da parte del suo compagno, ha deciso di consegnarle solo 5mila euro, metà di quanto richiesto, concordando la consegna sempre al solito posto.
La vittima però prima di recarsi al Centro Commerciale, si è recata presso gli Uffici del Commissariato di P.S. di Quartu Sant’Elena e con la documentazione relativa ai prelievi effettuati in banca ha denunciato il fatto.
Gli investigatori hanno concordato con la giovane di incastrare la truffatrice. La ragazza è andata all’appuntamento con la bosniaca, l’ha fatta salire in auto e consegnato il denaro richiesto. A quel punto sono intervenuti gli Agenti che hanno bloccato la Sulejmanovic, trovando nella sua borsa la busta l’intera somma di denaro appena consegnata. La successiva perquisizione eseguita nella baracca occupata dalla nomade, ha permesso di rinvenire e sequestrare la somma di 560 euro in contanti e le quattro bottiglie di liquore, ma erano già spariti i 13 mila euro, parte della somma pagata dalla sprovveduta 25enne.