Soldi dal Pd nazionale alle sezioni locali tramite il Monte dei Paschi di Siena. L’accusa è di Luca Romagnoli, segretario nazionale, candidato a premier, euro-deputato (2004-2009) del Movimento sociale Fiamma Tricolore, che annuncia di essere entrato in possesso “grazie ad un funzionario di Siena, di una enorme lista di conti corrente intestati al Pd dove nel mese di dicembre sono transitati, su ciascuno di questi conti, 2 bonifici per circa 200 mila euro a conto”.
Denaro che, secondo l’esponente di destra, sarebbe arrivato dalla tesoreria nazionale del Partito democratico alle sedi locali tramite il Monte dei Paschi di Siena, l’istituto bancario al centro delle polemiche proprio questi giorni. Allegato al comunicato c’è un fax, risalente al 20 dicembre scorso e firmato del tesoriere nazionale Pd Antonio Misiani. E una lista dove si trovano anche i nomi dei tesorieri del Pd sardo. Sei in tutto: Dino Pusceddu tesoriere regionale, Valerio Spanu della provincia di Oristano e Franco Putzu di Nuoro. E poi Pinuccio Saba, consigliere provinciale del Medio Campidano, Alessandro Pilia della Provincia Carbonia Iglesias e Vittorio Gennaro.
Ma non c’è traccia della cifra. Peraltro subito smentita dai funzionari isolani: “Tutto falso, roba da querela”, dichiara Dino Pusceddu, tesoriere sardo che spiega che il Pd in Sardegna non ha conti al Monte dei Paschi e che i bilanci del partito nell’Isola sono pubblici e trasparenti.
“Il fax al Monte dei Paschi da parte di Misiani”, aggiunge, “è solo un’autorizzazione a dare corso a ordini di bonifico sui conti correnti indicati nelle deleghe rilasciate agli incaricati, “come capita ovunque, tutti i giorni, semplici deleghe. Ma soldi per la campagna elettorale da Roma al Pd regionale non ne arriveranno” sottolinea Pusceddu, “ci spetta solo quello per le spese elettorali delle regionali. Non ricordo se partano o meno da un conto del Monte dei Paschi di Siena”, conclude, “anche perché il partito si serve di diverse banche”.