“247 milioni di euro di spesa per il solo personale, 147 euro per abitante. Primo posto in assoluto nella spesa per beni e servizi con un esborso annuo risparmiabile che supera i 100 milioni di euro”. Sono questi i dati sulla spesa dei Comuni della Sardegna presentati da Confartigianato Sardegna che “mostrano una burocrazia ridondante, costosa, e fuori dalle più usuali medie nazionali”.
Imu alle stelle. Tra i 20 comuni sardi più popolosi che Confartigianato Sardegna ha preso in considerazione attraverso il portale www.anutel.it, il dato massimo lo raggiunge Alghero con l’Imu al 9,80 per mille. Seguono Cagliari e Porto Torres con 9,60, Oristano con 8,60, e Sassari con 8. I restanti sono tutti al 7,60.
La burocrazia. Confrontando le spese tra regioni e province d’Italia Confartigianato segnala che la Sardegna appare ai primi posti sia nei costi del personale che in quelli per beni e servizi. La differenza con la media di spesa delle 4 regioni più virtuose supera il 32%, “certamente una soglia che difficilmente può essere giustificata con il costo dell’insularità”. Spiega l’associazione di categoria.
“Le spese relative al personale per le Funzioni generali di amministrazione di gestione e di controllo nei comuni (rilevazione del 2010), infatti come la nostra regione, con 247 milioni di euro, sia la settima per i costi, ben al di sopra della media nazionale, con una spesa procapite di 147 euro per la Sardegna contro la media italiana di 123”, aggiunge Confartigianato. Nella classifica dei costi delle regioni, al primo posto la Provincia Autonoma di Trento (110 milioni di spesa per il personale e 207 euro per abitante). Segue la Sicilia con 925milioni e 183euro. La regione più virtuosa è la Puglia: 368milioni e per i contribuenti pugliesi solo 90euro a testa.
L’inefficienza dei Comuni. Secondo l’analisi realizzata dalla società Sose (Soluzioni per il Sistema economico) per il “Commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa”; ha confrontato la spesa per beni e servizi effettuata dai comuni italiani attraverso un indicatore, calcolato come rapporto tra la riduzione di spesa potenziale e la spesa totale effettuata da ciascun ente considerato. I dati del 2011 dicono che se mediamente i Comuni italiani hanno registrato un tasso di inefficienza della spesa pari al 23,4%, fra quelli sardi sardi la maggior parte superano di molto il 30%. Per questo, a livello nazionale al primo posto troviamo i comuni della provincia di Oristano con un eccesso di spesa del 36,6%. Segue il Medio Campidano (2°) con il 33,5%, Sassari (3°) con il 33,2%, Gorizia con il 32,2%, Aosta con 30,5%, Nuoro (6°) e Carbonia-Iglesias (7°) con il 30,3%, Pordenone con il 30,2%. Seguono al nono posto Olbia-Tempio (29,77%), al 14esimo posto l’Ogliastra (28,16%) e al 15esimo Cagliari (28,11%).
Le regioni con la maggiore inefficienza di spesa dei Comuni sono la Sardegna, con un indice pari a 31,93, seguita dalla Valle d'Aosta con 30,50, dal Friuli-Venezia Giulia con 29,49, dal Molise con 26,53 dall'Abruzzo con 25,90 e dal Lazio con 24,91.
Il Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Luca Murgianu lancia un appello ed un patto all’Anci: “Lavoriamo per far scendere la pressione IMU sulle imprese. Formuliamo proposte per l’efficientamento del sistema istituzionale: accorpando funzioni, diminuendo la spesa, valutando i servizi, coinvolgendo le Associazioni d’impresa. In mancanza di ciò sarà impossibile creare sviluppo”.