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“Come era prevedibile, il risultato dell’incontro con i ministri non ha prodotto grandissime novità”.

Lo hanno detto i segretari generali di Cgil Cisl e Uil Enzo Costa, Mario Medde e Francesca Ticca dopo aver parlato con i ministri Barca e Passera e il sottosegretario De Vincenti, aggiungendo che “la presenza, seppure positiva, di due ministri e un sottosegretario ha prodotto un piano per il Sulcis, noto da mesi, mentre non ci sono risposte concrete su come mantenere in attività il sistema industriale, le vertenze aperte rimangono infatti ancora tali, anche l’accordo per l’Eurallumina che si firmerà il 22 novembre, sarà un atto che avvierà un percorso importante ma non decisivo”.

I problemi del Sulcis sono strettamente legati a quelli dell’intera Sardegna: gli alti costi dell’energia, l’inadeguatezza delle infrastrutture e del sistema di trasporti. Di fronte alla complessità della crisi sarda, che ha bisogno di risposte concrete, da dare sia a chi perde il lavoro sia a chi non l’ha mai avuto, è necessario aprire un confronto sull’intera vertenza Sardegna.

Regione e Governo non possono pensare di risolvere il disagio e le proteste dei sardi facendo il tour delle aree disagiate. Ciò che serve è un disegno di respiro più ampio che colmi il gap dell’insularità e sciolga una volta per tutte i nodi storici irrisolti.


Spezzettare le vertenze dei singoli territori affrontandole con ricette tampone non basta, anzi, rischia di farci perdere di vista i veri problemi da risolvere. Il sindacato ribadisce pertanto la sua insoddisfazione per come la maggioranza che governa la Regione gestisce la difficile fase di crisi e la stessa interlocuzione con i rappresentanti del governo nazionale, e rilancia la mobilitazione del 24 novembre che porterà a Cagliari il malessere diffuso in tutti i territori.

“Noi non smetteremo di fare le nostre proposte per uscire dalla crisi – concludono Costa, Medde e Ticca – l’auspicio è che chi governa, a Cagliari come a Roma, si attivi per affrontare una volta per tutte i problemi della Sardegna, a partire dal riconoscimento dello status di insularità fino ai temi dell’energia e dell’infrastrutture”.