E' stata spenta con un giorno di anticipo l'ultima cella dello stabilimento Alcoa di Portovesme. La fermata è avvenuta alle 6.30, con lo spegnimento della cella numero 1124. Da questa mattina, dunque, la fabbrica al centro di un'annosa vertenza è ferma. Ad annunciarlo sono stati i rappresentanti sindacali Rsu, che hanno definito quello di oggi "il giorno più triste".
Lo considerano il giorno più brutto della fabbrica, "la fine del sogno", dicono all'unisono gli operai fuori dallo stabilimento Alcoa di Portovesme. Alle 6.30 l'ultima cella, la numero 1124 è stata spenta. Ad eseguire l'operazione la squadra di cinque persone in turno. "Alle 6.30 è stata staccata la corrente e tolta la tensione – spiega Marco Perra, operaio impegnato da 25 anni in fabbrica – a quel punto sono stati sollevati gli anodi e staccati dai catodi". Con la cella 1124 è stata spenta anche la 1126, le ultime, come spiega Ignazio Cerniglia, capoturno della squadra che questa mattina ha concluso il programma di spegnimento delle celle.
"E' da tre mesi che viviamo questa situazione – racconta Cerniglia, capoturno in sala elettrolisi – quello di oggi era un giorno particolare perché abbiamo finito di dare il colpo di grazia". Speranze per il futuro? "Anche se qua si è preparati per un probabile riavvio – spiega – in cuor mio non vedo speranza. Non penso che i ministri il 13 porteranno la soluzione al problema". Intanto nel primo pomeriggio si terrà un coordinamento sindacale, convocato dai segretari territoriali di Fiom, Fim e Uilm per illustrare i risultati del vertice di questa mattina in Questura a Cagliari sulla manifestazione in programma a Roma martedì 6, che quasi certamente salterà per mancanza di autorizzazioni. 'Nel corso dell'incontro si decideranno quali soluzioni alternative adottare – spiega Roberto Forresu – certo la situazione è seria, considerato il fatto che oggi gli impianti si sono fermati".