“Abbiamo approvato il bilancio e ho presentato le mie dimissioni da presidente della società Cagliari Free Zone: la società nata per gestire, programmare ed amministrare la Zona Franca doganale del porto di Cagliari” così Piergiorgio Massidda al termine dell’assemblea dei Soci della società Cagliari Free Zone, detenuta al 50% dal Consorzio Industriale Cacip e dall’Autorità portuale di Cagliari.
Il presidente dimissionario ci tiene “a ringraziare chi in questi anni tra difficoltà enormi ha deciso di continuare con questo impegno. In particolare il collegio dei revisori dei conti che come pure noi del consiglio di amministrazione hanno rinunciato da subito a gettoni di presenza, rimborsi ed emolumenti, lavorando gratis per anni con spirito di servizio. Ringrazio pertanto per il collegio dei conti Massimo Mannella, Michele Caracciolo, Nicola Grilletti come prima di loro Roberto Erriu, Tullio Conti e Salvatore Marras e per il consiglio di amministrazione Oscar Serci, Salvatore Mattana, Roberto Farci, Natale Ditel e Ivano Iai. Un pensiero particolare a Emanuele Sanna che ora non c’è più e ha creduto con forza in questo progetto. La Cagliari Free Zone non è il solito carrozzone politico o uno stipendificio ma una società coi conti in regola bloccata da una burocrazia folle e da una volontà politica che ha nomi e cognomi facilmente identificabili: quelli che a destra come a sinistra pensano che la zona franca in Sardegna non debba partire mai. Ricordo” prosegue Massidda “che sotto la nostra gestione è stato approvato prima dall’agenzia delle dogane e poi dalla Regione Sardegna il Piano operativo della Zona Franca. Un traguardo storico. E che la Ras ha autorizzato il Cacip a infrastrutturare l’area dove sorgerà la free zone con oltre 1 milione di euro. Purtroppo la richiesta di variante al Piano Regolatore Portuale che permetterà a Cacip e Autorità portuale di aprire la free zone giace in Comune a Cagliari da oltre un anno. Un ritardo pazzesco che mi suggerisce di pensare che il problema sia politico. Mi auguro che liberati dalla mia presenza sia il Comune di Cagliari che la nuova governance del porto sblocchino la situazione perché il contesto economico e la crisi gravissima in arrivo al porto canale non permettono più alla politica di dividersi e perdere tempo. Perché di questi ritardi ne hanno fatto le spese tutti i Sardi e prima o poi qualcuno dovrà prendersi la responsabilità politica e morale di quella che rischia di essere l’ennesima occasione persa per la nostra Isola. La zona franca doganale può partire subito, basta volerlo, mi auguro che le sua piena operatività possa essere propedeutica all’avvio di un processo che porti alla zona franca integrale coronando il sogno di tanti Sardi”.