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È ciò che si chiedono molti abitanti di Sant’Antioco, e noi con loro, dopo aver visionato il progetto preliminare degli interventi previsti nel “Piano Straordinario per il Sulcis” di cui alla deliberazione Giunta Regionale n. 33/45 del 31 luglio 2012 (programmazione risorse residue del Fondo Sviluppo e Coesione) per favorire lo sviluppo del territorio del Sulcis-Iglesiente, comprendenti opere infrastrutturali sul sistema stradale, portuale, idrico e fognario e di messa in sicurezza delle aree minerarie e di bonifica delle aree industriali dismesse.
 
In particolare, ciò che desta maggiore preoccupazione è la realizzazione di un nuovo collegamento stradale tra l’Isola di Sant’Antioco e la rete stradale regionale, che prevede la realizzazione di due interventi, ossia una nuova opera di scavalco lungo la S.S.126 dir di collegamento con l’isola di Sant’Antioco tale da consentire l’attraversamento di imbarcazioni di altezza fino a 18 metri, e la demolizione del ponte attualmente utilizzato per i collegamenti, nonché una nuova viabilità di circa 3,8 km, con funzione di circonvallazione del centro abitato di Sant’Antioco, di collegamento tra l’intervento del ponte sull’istmo e la S.S.126 dir esistente in direzione di Calasetta.
 
Lavori che comporteranno una spesa totale prevista di circa 67 milioni di euro.
Pur in attesa del progetto definitivo da sottoporre a procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale, l’opera appare sovradimensionata e poco compatibile con i valori storico-culturali del sito interessato dove, tra l’altro, è presente il rudere del ponte romano, simbolo del luogo e fondamentale riferimento del patrimonio culturale identitario degli abitanti di Sant’Antioco.
 
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus