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"Sarà con le festività di Pasqua e con la stagione turistica ormai imminente che si sentirà ancora di più il vuoto normativo lasciato dall'abolizione dei voucher", lancia l'allarme Confesercenti Sardegna auspicando che "il Governo metta in campo con urgenza un'alternativa ai voucher, o almeno la possibilità di comprare nuovi buoni lavoro fino all'introduzione di un nuovo strumento".

"L'abrogazione dei voucher è un grave errore. È necessario avere al più presto uno strumento per regolamentare tutte quelle prestazioni occasionali che nelle imprese non possono essere inquadrate in rapporti di lavoro tradizionale, soprattutto in quei settori, come il turismo, il commercio e l'organizzazione eventi, che si trovano spesso a dover fronteggiare aumenti imprevedibili ma momentanei dell'attività", spiega Roberto Bolognese, vicepresidente vicario Confesercenti Sardegna.

La preoccupazione degli esercenti alla vigilia di un periodo fondamentale per l'economia isolana: la stagione estiva. "Si è scelto di buttare il bambino con l'acqua sporca demonizzando uno strumento che rappresentava l'unica possibilità per l'impresa di far fronte in modo regolare a situazioni eccezionali – sottolinea Gian Battista Piana, direttore Confesercenti – non escludiamo che qualcuno ne abbia abusato, ma in generale i dati nazionali dimostrano l'occasionalità dell'impiego dei buoni: in media i lavoratori pagati con voucher hanno guadagnato 600 euro lordi all'anno a testa e queste somme per due terzi sono state percepite da persone con un'altra fonte di reddito, da lavoro autonomo, dipendente o anche da pensione, in cerca di un'integrazione del reddito".