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Finirà di scontare la pena in carcere il "padre-orco" di Nuxis, condannato a 20 anni di reclusione nel 2014 e arrestato oggi dai carabinieri della Compagnia di Carbonia.

Secondo l'accusa, l'uomo, oggi 74enne, avrebbe abusato per anni della figlia dalla quale aveva avuto un bambino, trovato poi morto sotto un cavalcavia nel Sulcis nel febbraio del 1996. Il neonato – accertò la perizia – fu soffocato con metri di carta igienica nel bagno dell'ospedale dove era stato partorito di nascosto. La svolta nelle indagini arrivò circa 15 anni dopo grazie alle rivelazioni di un parente.

Nel processo di appello-bis l'anziano fu assolto dall'accusa di omicidio, ma i giudici lo ritennero comunque responsabile della violenza sessuale nei confronti della figlia. La pena fu quindi ridotta da 20 a 11 anni. Attualmente il pensionato si trovava agli arresti domiciliari in attesa del ricorso in Cassazione presentato dai legali della difesa.

Ieri è arrivata la decisione che ha dichiarato inammissibile il ricorso. I carabinieri sono andati quindi ad arrestarlo e lo hanno trasferito a Uta dove sconterà i restanti sette anni.