“Siamo ancora increduli. Troviamo persino difficoltà, se non vergogna, a dover denunciare pubblicamente il comportamento assunto dal Sindaco Ecca”. E’ Gianni Lampis che denuncia pubblicamente la decisione del primi cittadino di Arbus, Antonello Ecca (Pd), di vietare l’affissione sui muri del paese, chiaramente dopo aver pagato i diritti per gli appositi spazi, di una ventina di manifesti con i quali la minoranza in Consiglio Comunale denunciava l’inagibilità del Monte Granatico.
“Il Sindaco infatti ha proibito – denuncia Gianni Lampis, leader della minoranza nel Consiglio Comunale arburese e dirigente regionale di Fdi-An -, diffidando i competenti uffici comunali, l'affissione di 25 manifesti della nostra associazione che denunciavano il grande bluff di cui lo stesso sindaco si è reso protagonista: lo scorso dicembre ha inaugurato la riapertura del Monte Granatico senza ottenere gli opportuni certificati di agibilità”.
“Un vero e proprio bluff”, si legge nel manifesto che l’Associazione ‘Arbus civica’ avrebbe voluto affiggere in paese. “Sapendo che lo scorso dicembre 2016 il Sindaco Antonello Ecca, il suo vice Michele Schirru e tutta la maggioranza dell’ABC (Arbus Bene Comune, ndr) inaugurarono a furor di fasti la riapertura del Monte Granatico abbiamo richiesto l’utilizzo dello stesso per un evento politico-culturale. Ma dal Municipio ci hanno fatto sapere: ‘La richiesta non può essere accolta perché i locali sono inagibili’. Hanno millantato – si legge sulla bozza del manifesto mai affisso – persino l’inaugurazione: una vera e propria presa in giro a tutti gli arburesi. Ci avevano promesso in campagna elettorale di ripartire dall’Abc…ma oggi abbiamo solo una certezza: l’Abc si è contraddistinta per Abbondanti, Balle Colossali”. Ma gli arburesi quel manifesto, seppur per curiosità, non lo hanno potuto leggere se non sui social.
In sostanza l’amministrazione di Arbus ha tagliato il nastro leggermente in anticipo, senza cioè poter concedere a chi ne facesse richiesta l’uso dello storico stabile per mancanza dei requisiti di legge, l’agibilità. Chiaramente scrive l’avvocato dell’Associazione ‘Arbus Civica’ nell’esposto inviato al Sindaco: “Non è prerogativa dell’Amministrazione comunale esercitare alcun potere di censura e/o controllo sul contenuto dei manifesti. Non vi è dubbio – prosegue il legale nella missiva inviata anche al Prefetto di Cagliari, al Rappresentante del Governo ed all’Assessorato regionale degli Enti Locali – che tale potere costituirebbe un’innegabile violazione del diritto alla libera espressione del pensiero,espressamente tutelato dall’Art. 21 della Costituzione”.
“Mai ad Arbus un Sindaco si è reso protagonista di simili comportamenti. Non potevamo subire passivamente – dice Lampis -: se da una parte abbiamo inviato al Comune una diffida ad adempiere appositamente predisposta da un legale da noi incaricato, d'altro canto non potevamo esimerci dall'informare dell'accaduto il Prefetto di Cagliari, il Rappresentante del Governo in Sardegna e l'assessorato Regionale agli enti locali. Viva la libertà di pensiero. Nonostante tutto, nonostante Ecca, nonostante Art. 21”, conclude Lampis. Democrazia sui generis.