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“Un ospedale come il Businco dovrebbe tendere a migliorare la qualità della vista dei pazienti. Invece chiude a tempo indeterminato il proprio punto di ristoro, applicando un ingiustificabile supplemento di pena per pazienti che ogni giorno lottano per la propria sopravvivenza" – Lo dichiara Michele Cossa, consigliere dei Riformatori.
 
"Eppure sarebbe un problema facilmente risolvibile anche con soluzioni temporanee, se non fosse per la sciatteria e il pressapochismo con cui viene amministrata la più importante azienda ospedaliera della Sardegna – prosegue il consigliere regionale – il bar di un ospedale, in particolare di un ospedale oncologico, non può essere considerato ala stregua di un semplice esercizio commerciale: i pazienti oncologici vivono la fase più drammatica della loro esistenza, essi e i loro familiari sono psicologicamente provati. Meriterebbero comprensione, rispetto e attenzione, calore umano e un servizio che nessun distributore automatico può dare. Ricevono invece la negazione , non si sa per quanto tempo, di un servizio minimo”. 
 
"Il problema non riguarda solo pazienti e familiari – conclude Cossa – ma anche il personale, che affronta turni di lavoro logoranti e che ha bisogno di rifocillarsi, anche nell’interesse della qualità del servizio reso alla collettività, che richiede operatori nel pieno della loro efficienza e serenità. E' indispensabile che l’assessore Arru agisca al più presto nei confronti della Direzione generale dell’azienda ospedaliera  per trovare con urgenza una soluzione".