Abbas Ahmad, chef libanese noto sui social come Habibi Yalla, ha deciso di mettere alla prova una delle tradizioni gastronomiche più identitarie della Sardegna: l’agnello. Diventato un volto noto sul web, dove solo su Instagram supera i 200mila follower, il ristoratore che lavora nel milanese ha acceso il dibattito con un video che in poche ore ha attirato curiosità e un po’ di irritazione da parte di qualche isolano.
Nel filmato Abbas mostra una testa d’agnello cucinata secondo la sua ricetta, con una lenta preparazione durata 10 ore. La carne viene avvolta prima nella carta da forno e poi nella carta d’alluminio, con una precisazione: “La carta stagnola non deve mai toccare il cibo”.
Nel suo racconto, Abbas spiega di aver viaggiato a lungo in Sardegna, spinto dalla fama dell’agnello sardo, ma di non essere riuscito a trovarlo nei ristoranti visitati. “Neanche un ristorante faceva l’agnello, neanche uno ne abbiamo trovato”. Un’affermazione che ha fatto storcere il naso a molti, preludio alla vera provocazione: una sfida aperta a tutta l’Isola.
“Aperta la sfida a tutta la Sardegna e a tutta l’Italia, fatemi una testa d’agnello così” dice lo chef col suo classico tono provocatorio, marchio di fabbrica del suo personaggio. “Mi avete detto: in Sardegna si fa, in Sardegna gne gne gne. Sfido tutta la Sardegna, se riesci a fare un agnello così, fai un video, taggami e vengo. Non solo ti promuovo gratuitamente, non solo ti darò 10 casse di vino libanese, ma torno in Libano a nuoto a dire che sei migliore di me”.
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