Notizie Cultura In Sardegna il Natale si chiama Paschixedda: ecco perché

In Sardegna il Natale si chiama Paschixedda: ecco perché

Tra calendario bizantino, lingua sarda e tradizioni antiche, ecco perché il Natale è chiamato anche “piccola Pasqua”

In Sardegna il Natale non è solo Natale: viene chiamato Paschixedda o Pasca ’e Nadale, a seconda delle zone dell’Isola. Un termine che può sorprendere, soprattutto i più giovani, ma che affonda le sue radici nella storia, nella lingua e nella spiritualità del popolo sardo.

La parola “Pasca”, infatti, non indicava originariamente solo la Pasqua cristiana, ma significava festa. E il Natale, in Sardegna, è da sempre una festa grande e profondamente sentita. Non a caso, nel calendario sardo di derivazione bizantina legato ai cicli agricoli, l’anno non iniziava a gennaio, ma a settembre, detto “capudanni”. Il primo vero giorno festivo dell’anno cadeva proprio con la Vigilia di Natale.

Era il periodo in cui i pastori rientravano dalla transumanza per riunirsi alle famiglie: un momento di gioia collettiva, condivisione e comunità. Da qui l’uso del termine “Pasca” anche per altre festività: Sa Pasca de sos Tres Res (Epifania), Sa Pasca Manna (Pasqua di Resurrezione) e Sa Pasca de sos Tres Flores (Pentecoste).

La lingua sarda, in modo semplice e profondo, racchiude anche una lettura teologica: il Natale come anticipazione della Pasqua, una “piccola Pasqua”, appunto Paschixedda. Nei Vangeli si ritrova un forte parallelismo tra nascita e resurrezione di Gesù: fasciato appena nato e deposto nella mangiatoia, fasciato dopo la morte e deposto nel sepolcro.

Oltre a Paschixedda c’è un altro momento centrale della tradizione: Sa notte ’e xena, la vigilia di Natale sarda. La sera del 24 dicembre si accendeva il camino con su truncu de sa xena, un ceppo conservato appositamente che doveva ardere senza spegnersi fino all’Epifania, simbolo di fortuna, prosperità e salute.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it