Notizie Lavoro Coldiretti in piazza a Bruxelles, la Sardegna contro i tagli all’agricoltura

Coldiretti in piazza a Bruxelles, la Sardegna contro i tagli all’agricoltura

Dall’Isola una delegazione di agricoltori protesta contro la riduzione dei fondi Pac: “Così si mette a rischio il futuro del settore primario”

Crediti foto: Coldiretti Sardegna

Parte da Bruxelles la protesta del mondo agricolo contro le istituzioni europee. Migliaia di agricoltori, provenienti da diversi Paesi dell’Unione, hanno manifestato pacificamente contro le politiche comunitarie e tra questi anche una delegazione sarda. Secondo Coldiretti, le decisioni prese in Europa stanno progressivamente impoverendo il settore primario e il messaggio lanciato oggi alla Commissione europea è chiaro: l’Europa che taglia risorse all’agricoltura si allontana dai cittadini e mette a rischio la sovranità alimentare.

Per la Sardegna queste scelte rappresentano un rischio enorme” sottolinea Coldiretti Sardegna. “Il nostro sistema agricolo parte già da condizioni di svantaggio strutturale legate all’insularità, ai costi dei trasporti, all’energia e alla difficoltà di competere ad armi pari con altri territori. Se a tutto questo si aggiunge un attacco diretto alle risorse destinate al settore primario, viene messo in discussione il futuro stesso di migliaia di aziende agricole e allevatoriali“.

In piazza, accanto al presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini e al segretario generale Vincenzo Gesmundo, erano presenti i vertici regionali dell’organizzazione, Battista Cualbu e Luca Saba, insieme a presidenti provinciali, direttori e numerosi imprenditori agricoli e agricoltrici sardi. “Colpire l’agricoltura significa colpire il motore economico, sociale e ambientale della Sardegna, rendendo impossibile costruire una prospettiva di sviluppo anche solo a cinque o dieci anni” dicono i dirigenti.

Il cuore della protesta è la netta contrarietà all’ipotesi di un ridimensionamento della Politica agricola comune, con un taglio stimato intorno al 25% e la confluenza delle risorse in un fondo unico. Una scelta che, secondo Coldiretti, comporterebbe per l’Italia una perdita di circa 9 miliardi di euro, mentre a livello europeo il taglio complessivo arriverebbe a 90 miliardi. Una prospettiva giudicata particolarmente pericolosa per i giovani agricoltori, già oggi tra le categorie più fragili del sistema.

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