La prima seduta di dicembre del Consiglio regionale sarà interamente dedicata alla vertenza Eurallumina, tema indicato come prioritario dalla Conferenza dei capigruppo riunita questa mattina sotto la guida del presidente Piero Comandini.
L’appuntamento è fissato per martedì 9 dicembre alle 15.30, quando l’Aula discuterà la risoluzione numero 6 della Quinta commissione Industria, presieduta da Antonio Solinas del Partito Democratico. Il documento chiede alla Giunta Todde di garantire un sostegno pieno alla vertenza e di attivarsi su tutti i fronti possibili, nazionali e regionali, coinvolgendo ministeri e soggetti interessati per superare l’impasse che frena il rilancio produttivo. L’obiettivo è assicurare la continuità finanziaria della società, evitando l’ipotesi più temuta: la messa in liquidazione.
La seduta proseguirà con l’esame di diversi provvedimenti. Tra questi la proposta di legge 127, prima firmataria Camilla Soru, dedicata al sostegno per la fruizione dei centri estivi, e la proposta 11, presentata da Luca Pizzuto, che introduce il Reddito di studio (Rest). In calendario anche i testi unificati sull’intelligenza artificiale e sul trenino verde, oltre alla proposta 143, che definisce le norme straordinarie per la regolarizzazione delle aree e degli alloggi assegnati a Gairo dopo l’alluvione del 1951 e mai trasferiti formalmente.
A chiudere la giornata saranno tre mozioni, a cominciare dalla 68, firmata da Casula e più, sulle criticità nell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e sulla riduzione delle risorse destinate agli enti locali.
Ma a scaldare gli animi tra minoranza e maggioranza potrebbero essere la 65 di Ticca e la 83 di Fundoni, entrambe legate al trasferimento di 92 detenuti in regime di 41-bis nel carcere di Uta. Il tema è caldissimo dopo la riunione convocata dal sindaco di Uta ieri in Consiglio comunale, dove erano presenti tutti vertici di Regione e Città Metropolitana. Tra rischio infiltrazioni mafiose e difficoltà tecniche di un trasferimento in un carcere sovraffollato, la politica sarda è chiamata a fare fronte comune. Se ci riuscirà, però, è tutto da vedere.
Intanto la commissione Bilancio ha avviato questa mattina l’iter della Finanziaria regionale, provvedimento che vale circa 10 miliardi di euro complessivi, ma che può contare solo su una massa manovrabile di 100 milioni di euro. La maggioranza auspica di riuscire a portare in Consiglio il documento entro il prossimo 31 dicembre, ma non è per nulla scontato. La prossima settimana partiranno le audizioni sul tema.
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