Coldiretti Senior Sardegna lancia l’allarme sulla condizione degli anziani nell’Isola e chiede un incontro urgente con la presidente della Regione, Alessandra Todde. Una lettera firmata dal presidente Giovanni Girasole e dal direttore regionale Luca Saba delinea un quadro complesso, nel quale emergono sanità territoriale in difficoltà, pensioni sempre più leggere e una crescente solitudine sociale.
“L’obiettivo non è denunciare, ma proporre” precisa l’associazione. “Costruire insieme misure concrete per migliorare la qualità della vita degli anziani, soprattutto nei territori rurali dove la distanza dai servizi spesso amplifica i disagi”.
Il nodo più critico resta quello della sanità e dell’assistenza socio-sanitaria. Le carenze di personale, i tempi di attesa prolungati, le difficoltà nella riorganizzazione degli ospedali e la fragilità dell’assistenza domiciliare richiedono, secondo Coldiretti Senior, un intervento strutturale. Girasole evidenzia la necessità di investire “sulla medicina territoriale, ma anche sulla geriatria e sulle strutture di prossimità come case e ospedali di comunità”.
Accanto alla sanità, Coldiretti Senior sollecita politiche regionali più efficaci per favorire la partecipazione sociale degli anziani. “Formazione continua, anche digitale, rafforzamento delle strutture residenziali, promozione del volontariato intergenerazionale e iniziative per prevenire truffe e raggiri”.
Il tema del reddito è un altro fronte aperto. L’aumento del costo della vita ha drasticamente ridotto il potere d’acquisto delle pensioni, rendendo più complessa la quotidianità di molti anziani. Coldiretti Senior propone alla Regione di valutare misure integrative per gli assegni più bassi, un indice regionale dei prezzi che fotografi le reali spese sostenute dagli over 65 e un possibile bonus Irpef destinato ai pensionati al minimo.
Secondo Girasole, “la Sardegna è destinata nei prossimi anni a diventare una delle regioni più anziane d’Italia”. Per questo, sostiene, “è indispensabile programmare politiche lungimiranti che riconoscano agli anziani il ruolo di risorsa per famiglie, comunità ed economia locale”. Da qui la richiesta di aprire un percorso condiviso che metta al centro i bisogni dei cittadini “diversamente giovani” e che consenta alla Regione di intervenire con maggiore efficacia su sanità, welfare, inclusione e sostegno economico.
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