Creare un laboratorio di mobilità sostenibile capace di rimodellare il modo in cui cittadini e turisti si muovono in Sardegna. È l’obiettivo del progetto da 3,5 milioni di euro finanziato con fondi Pnrr e coordinato dall’Università di Cagliari insieme agli atenei sardi e ai principali attori economici dell’isola. Una sfida che, come spiega il responsabile scientifico Gianfranco Fancello, punta a “creare attività integrate tra territorio e mondo
della ricerca”.
Inserito nel programma “Ecosystem of Innovation for Next Generation Sardinia”, il progetto dedicato alla mobilità sostenibile è uno dei dieci riconosciuti dal Pnrr per la capacità di connettere ricerca, territorio e innovazione. Al suo interno trovano spazio competenze che spaziano dall’aerospazio alla sanità digitale, dalla biofarmacologia all’energia, fino al turismo. Centrale è lo sviluppo del Gis, un sistema di supporto decisionale pensato per offrire agli enti locali una mappa integrata dei flussi e delle necessità delle aree vicine agli scali aeroportuali.
Avviato nel 2022 e prossimo alla conclusione, il programma segue un modello Hub&Spoke con cabina di regia a Cagliari. Accanto agli atenei di Cagliari e Sassari collaborano partner istituzionali e privati come Regione, Banco di Sardegna, Confindustria, Unioncamere, Legacoop, Fondazione di Sardegna, Autorità portuale e Sogaer. “Cagliari si candida tra i primi aeroporti in Italia per diventare un hub territoriale di primo livello, con l’applicazione di ricerche di sistema avanzate” dice Fancello.
Il cuore dell’innovazione passa proprio dagli scali. Non solo Elmas, che fa da capofila, ma anche Olbia e Alghero. Il progetto immagina l’aeroporto non più come un semplice luogo di transito, bensì come un centro propulsore della mobilità, collegato in modo fluido al tessuto urbano. A Elmas si sta già delineando un nuovo modello: parcheggio di interscambio per decongestionare il traffico verso Cagliari, snodo per treni, bus e servizi a chiamata, e persino spazio vissuto da cittadini che non devono necessariamente partire ma che usufruiscono di negozi, aree verdi e percorsi ciclo-pedonali.
L’aeroporto “Mario Mameli” è oggi l’unico scalo sardo già connesso alla rete ferroviaria, mentre a Olbia e Alghero sono in corso i lavori per le nuove bretelle ferroviarie. A completare il quadro, il Parco lineare Santa Caterina unisce lo scalo a Elmas in un continuum di piste ciclabili, percorsi pedonali e spazi verdi. Sono inoltre in corso studi sul rapporto tra aeroporto e residenti nelle aree circostanti, da Decimomannu ad Assemini.
Tra le innovazioni introdotte ci sono i totem informativi con messaggi variabili, destinati anche ai turisti grazie alle versioni multilingue, e una app che consente di verificare in tempo reale la disponibilità dei parcheggi, ottimizzare gli spostamenti e integrare gli Ncc. Il Gis, invece, rappresenta il cuore tecnologico del progetto: “È un sistema di supporto alle decisioni politiche. Ne potrà usufruire chi avrà competenze nella gestione dei servizi di mobilità dell’area vasta. Quindi, Comuni, Città metropolitana, assessori, autorità portuale, istituzioni ed enti coinvolti nel processo, avranno un sistema che per la prima volta raccoglie i dati relativi ad aerei, treni, bus e altro. Una visione che aiuta i processi decisionali e dà un’idea chiara di quali possano essere gli scenari”.
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