Il giorno delle dimissioni da assessore regionale all’Agricoltura diventa, per Gian Franco Satta, anche quello del definitivo addio ai Progressisti. Come riporta la Dire, Satta non nasconde la delusione nei confronti di quello che era stato il suo gruppo di riferimento: “Riponevo grandi aspettative sui Progressisti. Immaginavo un partito capace di legarsi a livello nazionale, non un ‘condominio’ limitato alla Sardegna”
Satta racconta un disagio maturato nel tempo, alimentato dalle continue notizie sulla sua posizione politica. “Se un assessore viene messo continuamente in discussione – spiega – fatica anche a farsi ascoltare dalla struttura amministrativa e burocratica. È molto difficile lavorare così. Sono rimasto solo per senso di responsabilità, altrimenti avrei lasciato molto prima”.
La critica più dura riguarda la scarsa forza politica dei Progressisti, ritenuti incapaci di incidere nel settore strategico dell’agricoltura, dove con tutta probabilità approderà il capogruppo Francesco Agus. “Servirebbe un partito organizzato e nazionale che sostenga la riforma dei servizi pubblici agricoli e una legge che rilanci e tuteli i compendi ittici. Questo è ciò che farò da domani in Consiglio regionale: cercherò chi vorrà condividere questo percorso. Contano i risultati, non i magheggi della politica”.
Satta annuncia l’uscita formale dal gruppo, destinato a ridursi a due soli consiglieri. “Continuerà la consuetudine di quell’organizzazione politica di perdere consiglieri lungo il tragitto. Successe con la giunta Pigliaru e di nuovo nella scorsa legislatura. Io ero lì e partimmo in 7, finimmo in 3. Il problema non sono io”.
Il consigliere approderà inizialmente al Gruppo Misto, con un futuro ancora da scrivere. “Chi mi sostiene nella riforma dell’agricoltura? Cerco un partito forte e strutturato. Il Movimento 5 Stelle? Vedremo. Ora sono al Misto, poi valuterò”.
Dopo l’addio, dal presidente dei Progressisti e sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, arriva un saluto estremamente freddo: “Ringrazio Gianfranco Satta per il lavoro svolto”. Zedda guarda già al congresso di sabato, definito come un momento di rilancio. “Il titolo scelto è “Un patto per il lavoro, un ponte per la pace, l’impegno per il progresso”. E annuncia: “Sarà un’occasione di confronto e operatività sulle sfide presenti e future della nostra comunità politica”.
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