La Direzione Distrettuale Antiterrorismo ha concluso le indagini su un presunto gruppo anarchico insurrezionalista attivo in tutta la Sardegna, con base operativa nel capoluogo. Questa mattina, gli agenti della Digos di Cagliari hanno notificato l’avviso di chiusura indagini a ben 36 individui.
Gli accusati sarebbero responsabili di aver orchestrato, tra il 2020 e il maggio dello scorso anno, cortei e manifestazioni – alcune delle quali non preavvisate alle Forze dell’Ordine – promosse nell’ambito di campagne antimilitariste e anti-carcerarie. Durante queste dimostrazioni, il gruppo avrebbe provocato disordini, danneggiato beni pubblici, lanciato ordigni esplosivi rudimentali (“bombe carta”) e ostacolato l’attività politica di diversi partiti.
Per dieci degli indagati, ritenuti i promotori e ideatori dell’organizzazione, l’accusa più grave è quella prevista dall’articolo 270-bis del Codice Penale: “associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione all’ordine democratico”.
Le contestazioni mosse agli altri indagati spaziano da reati comuni come resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, lesioni e imbrattamento, fino a contestazioni più specifiche come istigazione a delinquere, organizzazione di manifestazioni non autorizzate, atti volti a impedire l’esercizio dei diritti politici e occupazione abusiva di spazi.
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